La moglie yemenita di Bin Laden, una “ragazza tranquilla”

Pubblicato il 10 Maggio 2011 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA

ABBOTTABAD – Quando nel 2000 Amal al-Sadah divenne la quinta moglie di Osama di Bin Laden aveva solo18 anni. Era “una ragazza tranquilla, educata, tollerante e fiduciosa” che proveniva da una grande famiglia conservatrice di Ibb, in Yemen. Un nucleo dalle origini tradizionaliste, ma che sicuramente non poteva ricondursi alla visione jihadista dell’Islam del leader di al-Qaeda, come ha rivelato un parente della giovane alla Cnn.

“La famiglia non aveva alcun legame con al-Qaeda prima del matrimonio combinato”, ha detto il suo parente Ahmed alla Cnn. Molto conosciuti e rispettati, i Sadah “non avevano visioni estremiste e, nonostante fossero conservatori, erano abbastanza moderni rispetto ad altre famiglie yemenite”.

Il governo di Sana’a starebbe facendo pressioni alla famiglia di Amal al-Sadah per non parlare pubblicamente del loro “parente acquisito” Bin Laden. “Da quello che so – ha rivelato Ahmed – le istituzioni yemenite starebbero mettendo in guardia i Sadah dal parlare con i media”. “Il governo li spaventa dicendo che le informazioni o i commenti dati ai media potrebbero essere fraintesi o male interpretati, danneggiando così la famiglia più che l’esecutivo stesso”.

Nel 2008 un uomo yemenita di al Qaeda, Mohammed Saeed Sheikh Rashid Ismail, ha rivelato allo “Yemen Post” di aver combinato il matrimonio tra Amal al-Sadah e Bin Laden, di cui era allievo. Ismail, il cui fratello è stato per vari anni detenuto nella prigione di Guantanamo, ha raccontato di aver accompagnato la giovane promessa sposa in Afghanistan nel luglio 2000. È proprio in Afghanistan che la ragazza e Bin Laden si sono sposati dopo che il leader qaedista ha versato alla famiglia yemenita una dote di 5.000 dollari.

Il matrimonio, apparentemente, fu un’alleanza politica per rafforzare la presenza di Bin Laden nella terra dei suoi antenati. “Dopo le nozze abbiamo sentito parlare poco di Amal al-Sadah perché la sua famiglia sapeva quali erano i pericoli di parlare di certi argomenti” ha confidato Ahmed.

“In un primo momento, le autorità yemenite non sembravano consapevoli di aver dato ad al-Sadah un passaporto per sposare Bin Laden in Afghanistan”. Il matrimonio, infatti, era rimasto segreto quasi per tutti. “Solo poche persone sapevano la storia delle nozze in Afghanistan, quindi per i parenti viaggiare non era difficile”. Dopo l’unione con Bin Laden, però, sono iniziati i problemi. “Il governo yemenita ha reso la vita difficile ai Sadah. Sono stati sotto osservazione per anni e sono stati interrogati decine di volte”.

Il matrimonio tra Amal al-Sadah e Bin Laden è stato immediatamente fecondo e la ragazza, nelle settimane successive all’11 settembre a Kandahar, in Afghanistan, ha dato alla luce una bimba di nome Safiyah. Secondo i funzionari pakistani, Safiyah era dentro il covo di Abbottabad, quando Bin Laden è stato ucciso dalle forze speciali americane e avrebbe assistito alla morte di suo padre.

Secondo quanto rivelato dal giornalista pakistano Hamid Mir, Bin Laden aveva dei progetti per la sua figlia più giovane, Safiyah. “Sono diventato padre di una bimba dopo l’11 settembre – avrebbe detto l’ex leader di al-Qaeda – L’ho chiamata Safiyah come la donna che ha ucciso una spia ebrea al tempo del Profeta. Mia figlia ucciderà i nemici dell’Islam proprio come Safiyah”.

All’indomani della morte di Bin Laden, la vedova al-Sadah, che ora ha 29 anni, ha raccontato di aver vissuto per cinque anni nel bunker di Abbottabad con otto figli del leader qaedista e altri cinque provenienti da un’altra famiglia, secondo quanto riferisce il maggior generale Athar Abbas alla Cnn. Dopo il raid del commando americano, sono stati portati in un carcere pakistano e, probabilmente, verranno rimpatriati nel loro paese di origine. Con cinque mogli, Bin Laden aveva un totale di 20 figli ma uno di loro, suo Hamza, è stato ucciso durante l’assalto.