Cowboy con cinturoni e pistole contro Obama,”le terre del West sono nostre”

Pubblicato il 24 Aprile 2014 - 19:31 OLTRE 6 MESI FA
Rancher in Texas

Rancher in Texas

AMARILLO, TEXAS – ”Le terre del West sono nostre”. Dal Texas al Nevada i ‘rancher’, gli allevatori di bestiame, sono in rivolta: sono stufi di pagare per il pascolo dei propri capi su terreni di proprieta’ del governo federale, e di sottostare ai limiti imposti da Washington.

Un vero e proprio braccio di ferro con l’amministrazione Obama che rischia pero’ di degenerare per la presenza di gruppi di cowboy sempre più organizzati – e armati – che hanno oramai dichiarato guerra aperta ai ranger del Bureau of Land Management. Ranger impegnati in una lotta sempre più dura per confiscare il bestiame che pascola illegalmente sul territorio che appartiene al governo centrale.

Ad accendere le luci sul caso e’ stata l’emittente conservatrice Fox News, che ha seguito le vicende di Cliven Bundy, proprietario di un ranch sulle sponde del Virgin River, in Nevada, e divenuto il simbolo della protesta organizzando lo scorso fine settimana un raduno di cowboy. Raduno che aveva un’unica parola d’ordine: “Cacciare via i rangers”. Il New York Times descrive gruppi di uomini a cavallo disposti a semicerchio e armati fino ai denti con pistole e fucili. L’inno nazionale, e poi giù slogan contro il governo accusato di essere troppo invasivo e di ‘molestare’ i ‘Western ranchers’.

Fino a dichiarazioni inquietanti sull’aborto e sulla schiavitù dei neri che – a detta di molti dei partecipanti – non era poi così male: “Vivevano meglio di adesso che sono sovvenzionati e vivono a spese del governo”, ha detto candidamente il leader Bundy davanti alle telecamere. Affermazioni forti, da cui ha preso le distanze la stessa Nevada Cattlemen’s Association, che rappresenta gli allevatori dello Stato.

Ma a cavalcare la protesta – anche in vista delle elezioni di meta’ mandato di novembre – ci sono molti politici non solo locali, ma anche di Washington, soprattutto su sponda repubblicana. In prima fila c’e’ il senatore del Kentucky Rand Paul, possibile candidato per la corsa alla casa Bianca del 2016, che insieme ad alcuni suoi colleghi ha chiamato Bundy e i leader della fronda anti-Washington dei ‘patrioti’.

Mentre per il capo dei democratici in Senato, Herry Reid, da sempre impegnato nella battaglia per la difesa del suolo pubblico, li ha definiti semplicemente dei “terroristi di casa nostra”. Moltissimi dei rancher in subbuglio sono certamente in buona fede: “Gli Stati dell’Ovest non hanno il controllo del loro territorio come quelli dell’Est”, lamentano, rivendicando il diritto di far pascolare il proprio bestiame senza sottostare a tasse e vincoli come quelli della salvaguardia dell’ambiente.

Ma Washington sembra decisa ad andare fino in fondo in questa battaglia che sempre piu’ – spiegano alcuni osservatori – sta diventando un simbolo delle tante divisioni che attraversano gli Stati Uniti da quando Barack Obama e’ presidente.