Il Brasile piange Agata, uccisa dalla polizia nella favela di Rio a 8 anni

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 23 Settembre 2019 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
La piccola Agata

La piccola Agata (Foto Twitter)

MILANO – Il Brasile delle favelas e dei grattacieli, che conta solo a Rio de Janeiro oltre 1.200 morti nei raid della polizia nei primi otto mesi del 2019, questa volta non riesce a trattenere le lacrime e la rabbia per la piccola Ágatha Vitória Sales Félix, uccisa ad otto anni da un proiettile sparato dalla polizia. 

Venerdì 20 settembre la piccola stava rientrando a casa con la madre su un camioncino ad Alvorada, nella favela di Complexo do Alemão, nella parte settentrionale di Rio. In quegli stessi momenti era in corso l’ennesimo blitz degli agenti. Non è ancora chiaro se Agata sia stata colpita da un proiettile di rimbalzo o se il colpo fosse diretto proprio a lei. Quel che è certo è che il proiettile è stato uno dei tantissimi esplosi dalla polizia durante l’ennesimo raid nell’immensa favela di Rio, in cui già in passato è intervenuto anche l’esercito. Invano. 

Agata è la quinta bambina vittima della violenza a Rio quest’anno. Ma la sua vicenda ha scosso molto la città e l’intero Paese, già provato dagli incendi in Amazzonia e dalla mano dura del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro. E adesso sotto accusa è finito il governatore di Rio, Wilson Witzel, che di Bolsonaro è uno dei sostenitori della prima ora.

E’ lui, in carica da gennaio, ad aver dato una svolta ancora più dura alle azioni di polizia nel tentativo di fermare la violenza con la violenza. E’ lui che ha deciso di far volare cecchini in elicottero sopra le favela. E adesso è lui ad essere visto dietro al crescente numero di vittime nelle zone più povere della città controllate dalle gang. 

Centinaia di persone hanno manifestato nelle strade del Complexo do Alemão. Sui social i post e le foto della bimba sono onnipresenti, e l’immagine della piccola campeggia anche sui quotidiani nazionali. Tra i cartelli portati in questa triste processione dai cittadini, anche la scritta: “La vita conta anche nella favela”.  (Fonti: Bbc, O Globo, Folha de S. Paulo)