Somalia: liberati i marinai italiani della Rosalia D’Amato

Pubblicato il 25 Novembre 2011 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Dopo sette mesi di prigionia sono stati liberati i marinai del mercantile italiano Rosalia D’Amato, sequestrato dai pirati lo scorso 21 aprile al largo delle coste somale. A rivelarlo è il Sole 24 Ore che cita fonti legate all’intelligence. La notizia, tuttavia, non è ancora stata confermata ufficialmente.

Nel momento del sequestro a bordo della Rosalia si trovavano 21 uomini: 6 marittimi italiani e 15 filippini. Tra gli italiani 4 sono campani: Gennaro Odoaldo, terzo ufficiale di coperta, Vincenzo Ambrosino, allievo ufficiale di macchina, entrambi di Procida, Giuseppe Maresca, secondo ufficiale di coperta di Vico Equense, Pasquale Massa primo ufficiale di coperta di Meta di Sorrento, ma residente in Belgio. Gli altri due sono siciliani: uno di Messina, il comandante Orazio Lanza e l’altro di Mazara del Vallo, il direttore di macchina Antonio Di Girolamo.

Il negoziato ha raggiunto un accordo nei giorni scorsi ma non si conosce l’entità del riscatto pagato. Anche l’Unità di Crisi della Farnesina non si sbilancia: “E’ una notizia che non possiamo confermare ma neanche smentire”. Tanta cautela, suggeriscono gli esperti che seguono il caso da mesi, è comprensibile: “Probabilmente la nave ha potuto avviare i motori e si sta allontanando dalla zona dove era tenuta sotto sequestro”, spiegano. “Per garantire la piena liberazione deve prima raggiungere un’area sicura ed essere affiancata dalle unità militari che incrociano nella zona”.

Al momento dell’assalto da parte dei pirati, la Rosalia D’Amato stava navigando con un carico di soia dal Brasile verso l’Iran. Nelle mani delle potentissime organizzazioni somale resta ancora la “Savina Caylyn”, anch’essa della compagnia D’Amato, con 43 uomini d’equipaggio tra cui 11 italiani.