Russia, anche Putin bara sulla laurea: “Il 60% della sua tesi è copiato”

Pubblicato il 15 Aprile 2013 - 13:13| Aggiornato il 15 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Vladimir Putin, ex agente segreto russo, ex premier e attuale Presidente della Federazione Russa, considerato l’uomo più potente di Russia, sul curriculum vanta tre lauree, ma una di queste è il frutto di una truffa. Secondo uno studio Usa, avrebbe copiato la sua tesi di laurea, per il 60% almeno, da un manuale americano. A riportare la notizia è il quotidiano la Repubblica che specifica come, dei tre titoli di cui si fregia il Presidente, proprio quello di dottore in Economia è quello su cui avrebbe barato. “La materia – osserva Repubblica – sulla quale viene più contestato e che gli piacerebbe invece padroneggiare con assoluta sicurezza”.

Racconta Repubblica:

Vladimir Putin ha tre lauree. La prima è in Diritto Internazionale, conseguita nel 1975 nella sovietica Leningrado. Un’altra è di pochi anni dopo ed è rilasciata dall’Università del Kgb dove frattanto si era arruolato. Non si sa neanche in quale materia. I servizi segreti hanno cambiato sigla (adesso si chiamano Fsb) ma mantenuto l’inaccessibilità dei propri archivi. La terza laurea è quella dello scandalo, ancora represso: un master in Economia presso la prestigiosa Università Mineraria di SanPietroburgo, conseguita nel 1996 quando aveva appena cominciato la sua scalata al potere. La sua dissertazione si intitolava “La progettazione strategica delle risorse regionali sotto la formazione dei rapporti del mercato’. Ed è stata digitalizzata e inserita nel data base della Biblioteca pubblica Nazionale russa. Particolare che ha consentito a chiunque ne avesse voglia, di verificarne l’autenticità. Il primo a fiutare l’imbroglio fu uno studioso del Brookings Institute di Washington che scoprì come interi capoversi, per il 60 per cento delle 218 pagine, e almeno sei diagrammi, fossero stati presi pari pari da un manuale di economia americano tradotto in russo nel ’94 dall’Accademia del Kgb.

L’indiscrezione, riporta la Repubblica, circola da anni, ma il caso scoppia in un momento critico, ora che il premier russo Dmitrj Medvedev ha dato il via ad una guerra contro plagi e titoli falsi. Ha persino assoldato uno specialista della caccia ai copioni, il fisico Andrej Rovstovstev, che ha inventato un software in grado di scovare i plagi in tutti gli archivi del mondo.

Ma di fronte allo studente Putin, tutto si è dovuto arrestare. Intanto il tedesco Der Spiegel ha paragonato Putin al ministro Guttenberg costretto alle dimissioni nel 2011 per essersi macchiato dello stesso errore. Difficile potersi affidare al “no comment” ancora a lungo.