Russia, dai documenti di Lukashenko le storie degli italiani dispersi

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 19:24 OLTRE 6 MESI FA

russia_c1La storia degli italiani nella Russia di Stalin potrebbe essere riscritta alla luce delle carte che il 30 novembre scorso il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha consegnato al premier Silvio Berlusconi.

In quei quattro volumi consegnati a sorpresa a Minsk (di cui è in corso la traduzione a Palazzo Chigi), scritti in parte in cirillico e in parte in tedesco, ci sono informazioni, dettagli processuali e un elenco dei 124 nostri connazionali scomparsi, le storie dei cittadini catturati dai nazisti e mandati in Russia a morire.

Sono tante le informazioni contenute in quegli archivi sia russi che bielorussi, come quelle che riguardano la vita di Giuseppe Luigi Lombardi, un iscritto al Partito comunista che, ricercato in Italia per l’eccidio di alcuni fascisti, si rifugiò in Russia, dove divenne colonnello dell’Armata Rossa. Nel 1938 venne arrestato  in Bielorussia per spionaggio e condannato a tre anni di lager dall’Nkvd di Stalin. Tre anni dopo tornò in libertà, ma venne arrestato dai tedeschi, liberato nel ’42 finché morì dopo tre giorni.

Oltre ai documenti sulle storie mai raccontate esiste anche una parte di carte sugli interrogatori di cittadini bielorussi, negli anni ’60, un’altra (scritta in tedesco) ancora sugli italiani nei campi di prigionia della Wehrmacht, durante l’occupazione nazista della Bielorussia.