Incendi in Russia, il fumo copre il cielo di Mosca: inquinamento alle stelle

Pubblicato il 15 Agosto 2010 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

Si combatte ancora in Russia contro gli incendi che devastano il Paese: 368 i focolai ancora accesi, rileva una foto satellitare della Nasa, mentre il ministero delle Emergenze annuncia il cessato allarme per il centro atomico di Sarov ma ammette che il fumo è tornato nei cieli di Mosca, con i livelli di monossido di carbonio schizzati alle stelle.

”Si assiste a una reale riduzione degli incendi nella regione (limitrofa di Mosca) per la prima volta da diversi giorni”, dice una nota del ministero. Ed è calato, spiega il comunicato, il numero di fronti nei pressi del centro di ricerche nucleare di Sarov, 500 chilometri a est di Mosca.

Resta tuttavia incerta la situazione nelle aree contaminate da radiazioni: il sito dell’agenzia russa per la protezione delle foreste, che aveva rivelato che 4.000 ettari di terreno colpito dalle radiazioni di Chernobyl erano andati bruciati, è stato oscurato, secondo alcuni, su decisione del governo.

Una foto scattata dalla Nasa mostra 368 focolai di incendio in tutto il Paese. Dall’immagine, pubblicata da Cnn, si intravede chiaramente la densa coltre di fumo che attanaglia da ovest ad est le sterminate distese russe.

Drammatica la situazione a Mosca secondo gli esperti: il livello di monossido di carbonio è di sei volte superiore al massimo consentito. Inoltre, l’aria della capitale è inquinata da altre sostanze tossiche sprigionate dagli incendi.

Proprio oggi è entrato in vigore l’embargo sull’esportazione di grano dalla Russia, terzo esportatore mondiale. Il provvedimento, firmato il 5 agosto dal premier Vladimir Putin, mira a evitare un’impennata dei prezzi sul mercato interno, e resterà in vigore almeno fino al 31 dicembre. La Russia è stata costretta a rivedere le stime per il raccolto 2010, a 60-65 milioni di tonnellate, dai 97 milioni di tonnellate raccolte nel 2009.