Russia, Putin sul caso Khodorkovski: “I ladri devono stare in galera”

Pubblicato il 17 Dicembre 2010 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Il premier russo Vladimir Putin

”I ladri devono restare in prigione”. Vladmir Putin, citando il celebre cantautore-attore russo Vladimir Visotski, non molla sul caso Khodorskosky e di fronte a milioni di russi parla in televisione di ‘prove’ a carico dell’ex patron della Yukos, tornando anche a evocare similitudini con il caso Madoff e addirittura possibili legami con omicidi. E lo fa a pochi giorni dalla lettura della sentenza-bis, quella del secondo processo a carico dell’ex oligarca, prevista inizialmente per ieri ma rinviata alla fine dell’anno.

Parole, quelle del premier in tv durante il tradizionale ‘botta e risposta’ con i cittadini, che vengono immediatamente lette dagli avvocati di Khodorkovsky come ‘pressioni’ sul tribunale. Una chiara prova dell’influenza politica sul processo, rimarcano i legali dell’ex oligarca annunciando di essere pronti a portarla di fronte alla Corte di Giustizia Ue per i diritti umani. Ma che Putin si affretta a rispedire al mittente: ”Non mi riferivo a questo processo, ma a quello precedente”.

”Non ho fatto pressioni”, dice ai cronisti a telecamere spente lasciando gli studi che l’hanno visto protagonista di una vera e propria maratona televisiva: 4 ore e mezza di diretta, rispondendo a 88 domande scelte tra le oltre due milioni arrivate alla ‘Casa Bianca’ moscovita. Un vero e proprio discorso alla nazione che poteva essere letto anche come prova generale di comizio elettorale – senza lesinare bordate all’opposizione che ”svenderebbe il paese” – in vista di una possibile ricandidatura al Cremlino nelle prossime presidenziali tra due anni. Ipotesi su cui pero’ glissa: ”il 2012 e’ lontano”, taglia corto.

Il piglio deciso, camicia bianca e cravatta rossa, Putin ha toccato tutti i nodi a cuore al paese. Cominciando da quelli piu’ stringenti come gli scontri tra hooligans nazionalisti e caucasici ed il rischio di un’escalation xenofoba. ”Stroncheremo ogni forma di estremismo” ha detto mentre poche ore dopo si e’ affrettato a intervenire anche il ‘suo’ presidente Dmitri Medvedev, usando le stesse parole: le proteste vanno ”stroncate”.

Il premier ha poi rassicurato sulla situazione economica del paese, con un Pil che quest’anno crescera’ del 3,8% (un po’ meno del previsto per colpa della debacle del settore agricolo per la siccita’ estiva ma molto meglio del -7,9% del 2009) e la Russia che tornerà a marciare ai livelli pre-crisi a metà del 2012. E ha cavalcato il cavallo dei Mondiali di calcio 2018 e delle prossime Olimpiadi invernali del 2014 a Soci, due successi che rappresentano una rampa di lancio per il paese, ha detto. Il premier non si è poi sottotratto a domande scomode. Come quella di chi gli chiedeva se avesse mai autorizzato l’eliminazione di spie sgradite all’estero.

Un chiaro riferimento (anche se mai citato direttamente) al caso Litvitenko, cui Putin ha replicato con un ”quella era roba da servizi di sicurezza dell’epoca di Stalin. Quei metodi non li usiamo più”. Una maratona tv – la nona e la piu’ lunga da quando il premier, allora presidente russo, ha ‘istituito’ l’appuntamento annuale – alleggerita anche da battute su ‘Buffy’ il nuovo cucciolo che il premier ha detto di ”amare nonostante lasci molte pozzanghere di pipì per casa”.