Russia, Mosca nel caos per gli scontri tra razzisti. Medvedev risponde ai morti con la mano dura

Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

La polizia in assetto antisommossa nella piazza Rossa di Mosca

Negozi fatti chiudere in fretta e furia, polizia schierata in assetto antisommossa, accessi alle stazioni della metropolitana blindati e piazza Rossa interdetta anche ai passanti. Il cuore di Mosca oggi pomeriggio appariva così. Pronto a diventare un nuovo campo di battaglia della guerriglia metropolitana che già nel corso del week-end ha visto gli hooligans dello Spartak, supportati anche da fan di altre squadre di calcio, scontrarsi con la polizia.

La protesta – che va avanti da giorni, dopo l’uccisione nel corso di una rissa di un fan della squadra di calcio – sta rischiando di assumere i connotati di una vera e propria battaglia razzista e xenofoba. Tanto da far intervenire il Cremlino, con il presidente Dmitri Medvedev che ha annunciato la linea dura e punizioni esemplari per i responsabili dei disordini.

A far scattare oggi l’allarme rosso, che ha portato la polizia sulle strade con l’ordine di chiudere il centinaio di negozi e fast food del centro commerciale di fronte al Cremlino, sono state le voci su un possibile appuntamento che i tifosi dello Spartak si sarebbero dati con alcuni esponenti della comunità caucasica.

Per un ‘chiarimento’ che è suonato potesse presto trasformrsi in un regolamento di conti. I supporter della squadra di calcio denunciano infatti l’omicidio di un loro ‘compagno’ durante una rissa, lunedì scorso, per la quale sono stati fermati un caucasico e, oggi, un ragazzo di origine daghestana. Ma rivendicando un’inchiesta approfondita, hanno trasformato la querelle in una questione nazionalista, scandendo slogan razzisti e xenofobi come ”la Russia ai russi”.

La vicenda rischia di registrare un’escalation. Anche dopo gli episodi di sabato scorso quando, in circa 5 mila sono scesi in piazza, scontrandosi violentemente sempre vicino alla piazza Rossa con la polizia. Con un bilancio che ha registrato oltre una trentina di feriti e circa 70 fermi della polizia. Solo oggi nella capitale russa si sono registrate tre aggressioni da parte di gruppetti di giovani nei confronti di persone di origine caucasica. E la notte scorsa un ragazzo daghestano è stato ucciso con una coltellata, dopo essere stato brutalmente picchiato.

La ‘milizia’ – questo il nome della polizia russa – è sul piede di guerra e oggi le agenzie russe hanno riferito di nuovi arresti di presunti responsabili dei disordini di sabato mentre il presidente russo, pur rassicurando sul fatto che ”la situazione è sotto controllo”, ha annunciato pesanti punizioni contro i facinorosi. Per tentare di blocarre sul nascere un movimento che rischia di trasformarsi in un nuovo ‘pogrom’. Come paventato oggi dal presidente ceceno, Ramzan Kadirov: ”Qualunque paese dove vivono decine di popoli può soffocarsi con i conflitti etnici e di razza. I nemici della Russia lo sanno bene”, ha detto.

[gmap]