Russia, ostetrica a processo: ha tirato così forte il cordone ombelicale da invertire l’utero e provocare la morte della partoriente

di Caterina Galloni
Pubblicato il 18 Ottobre 2019 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Russia, ostetrica a processo: ha tirato così forte il cordone ombelicale da invertire l'utero e provocare la morte della partoriente

La giovane mamma morta in Russia

ROMA  –  In Russia un’ostetrica alle prime armi rischia tre anni di prigione per la morte di Alisa Tepikina, una paziente di 22 anni deceduta nel maggio 2019 subito dopo il parto. L’ostetrica avrebbe tirato talmente forte il cordone ombelicale da invertire l’utero e strappare via la placenta: la giovane donna ha avuto una forte emorragia, è entrata in coma e in seguito ha subito un arresto cardiaco.

Dopo un’indagine durata sei mesi, l’ostetrica, 27 anni, è stata accusata di morte per negligenza: potrebbe essere condannata alla reclusione o ai lavori forzati. Una dichiarazione della dottoressa Elena Barannikova, secondo cui non c’erano state “azioni violente” da parte dell’ostetrica, è stata respinta dagli esperti dopo un’analisi esaustiva, secondo quanto ha affermato la commissione investigativa russa. Barannikova ha sostenuto che si era verificata una “inversione spontanea dell’utero”, in medicina un evento raro.

Nel caso di Tepikina, l’indagine avrebbe rivelato che la placenta doveva essere staccata manualmente dall’ostetrica mentre la donna era anestetizzata. “L’estrazione non controllata o impropria del cordone ombelicale ha portato alla totale inversione dell’utero”, hanno affermato degli esperti.

Svetlana Malyukova, 42 anni, mamma della ragazza morta, ha raccontato che le urla della figlia erano state tali da essere state sentite in buona parte dell’ospedale. Il padre della ragazza, Dmitry Malyukov, 47 anni, ha dichiarato: “Mia figlia soffriva, urlava di dolore ma l’ostetrica non prestava attenzione”.

In una dichiarazione gli esperti hanno aggiunto che “ha tirato il cordone ombelicale con autentica forza”, qualcosa che riportava al “Medioevo” e “l’assistenza è arrivata quando era ormai troppo tardi”. “L’utero è stato riposizionato solo quattro ore e 15 minuti dopo quando c’era stata l’emorragia, era in coma ed era subentrata l’insufficienza cardiaca”. La figlia di Tepikina, Anya, è cresciuta dalla nonna e dal padre Nikolay Tepikin, di 22 anni. (Fonte: Daily Mail)