MOSCA, 9 NOV – Nuovo fallimento per l’industria spaziale russa: Phobos Grunt, la missione che avrebbe dovuto agganciare una sonda sulla luna più grande di Marte, lanciata stanotte dal cosmodromo kazako di Baikonur, non è riusciuta a orientarsi verso il sole e altre stelle e trasferirsi sull’orbita necessaria per raggiungere il Pianeta Rosso. Lo ha riferito questa mattina Vladimir Popovkin, capo dell’Agenzia Spaziale russa. Ci sarebbero anche “materiali radioattivi” a bordo di Phobos-Grunt, la sonda automatica interplanetaria russa diretta su Marte che questa notte ha fallito l’orientamento stellare, ed è rimasta in orbita intorno alla terra. Lo ha rivelato a Interfax una fonte dell’industria dei razzi spaziali.
“Il motore non ha funzionato, non si e’ acceso la prima o la seconda volta”, ha spiegato Popovkin. Ancora sconosciute le cause dell’incidente. Ora la navicella, ha aggiunto, si trova in orbita intorno alla terra, e la comunicazione con essa è stata mantenuta: gli esperti hanno ora tre giorni di tempo per caricare un nuovo programma di volo sul dispositivo prima che le batterie si scarichino. La missione interplanetaria era la prima per Mosca dal crollo dell’Urss.
Si tratta di Cobalto 57, necessario per il funzionamento dello spettrometro progettato per individuare ferro sul suolo di Phobos: “Una quantità insignificante, solo pochi grammi” precisa la fonte, notando che lo stesso sensore è installato sui veicoli statunitensi Spirit e Opportunity che sono sulla superficie di Marte. Il periodo medio per il decadimento del cobalto-57 è di circa nove mesi.
Gli esperti russi stanno cercando di recuperare la sonda entro tre giorni. Secondo una fonte del cosmodromo di Baikonur, l’incidente potrebbe essere dovuto a un errore nel software o problemi tecnici nel sistema di orientamento.