MOSCA – La Russia vieta le adozioni da famiglie americane: la controversa misura anti-adozione è considerata dagli oppositori di Putin e dalla stampa internazionale come una ritorsione alla cosiddetta “lista Magnitsky”.
Il Congresso degli Stati Uniti ha recentemente proibito l’ingresso sul suolo americano ad una serie di funzionari russi coinvolti nella morte, nel 2009, di Sergei Magnitsky – un caso che avvelena da tempo i rapporti tra Russia e Stati Uniti.
L’avvocato Magnitsky, rappresentante di un fondo di investimenti inglese, aveva denunciato una rete di funzionari corrotti interna al sistema di riscossione delle tasse, che avrebbe portato ad un ammanco superiore ai 200 milioni di dollari. Dopo aver segnalato il caso alle autorità competenti, l’avvocato è stato però a sua volta accusato di evasione fiscale ed è stato incarcerato.
Magnitsky è poi morto in carcere il 16 novembre 2009. Secondo una commissione d’inchiesta voluta dall’ex presidente russo ed attuale primo ministro Medvedev, Magnitsky sarebbe morto in seguito alle violenze fisiche e alla mancanza di cure mediche che le autorità carcerarie gli hanno criminalmente imposto.