Sandra Fardella: marito egiziano si porta via la figlia. Lei va a prendersela

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2014 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA
Sandra Fardella in Egitto: "Cerco mia figlia rapita. Torno con lei o mi uccido"

Sandra Fardella

IL CAIRO – “Sono da tre mesi in Egitto. Voglio riprendermi mia figlia Sara. Dicono che è in mano ai terroristi. Nessuno mi aiuta. Se non mi fanno fuori loro la faccio finita io”. Sandra Fardella non sa più a chi chiedere aiuto. Da quattro anni cerca di riavere la propria bimba, rapita dall’ex marito quando aveva 5 anni. Ex marito egiziano, che se l’è portata in Egitto e da allora non l’ha più fatta vedere a Sandra.

Era il 2010. Dopo aver rapito la piccola l’uomo venne colpito da un mandato di cattura internazionale per sottrazione. Sandra ottenne l’affidamento della piccola sia dalle autorità di Roma sia da quelle del Cairo, ma ancora non ha riavuto la sua bimba. E adesso prova a chiedere aiuto al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. 

Nei suoi messaggi dice di essere disperata. Aveva raccolto le informazioni per trovare la sua piccola, ma chi l’ha con sé la sposata di continuo. L’ambasciata italiana e il ministero degli Interni egiziani dicono che ora la bambina è in un villaggio controllato da un gruppo di terroristi islamici. A quel punto Sandra ha fermato le sue ricerche. Troppa paura.

“Il 17 novembre pare si sia tenuta una riunione tra i delegati dei ministeri e l’esercito per decidere un intervento che però non c’è mai stato e del quale io ufficialmente non ho notizie. L’impressione è che vogliano scoraggiarmi a stare qua e farmi tornare a Milano ma ogni volta che sono in Italia tutto si blocca. Amici egiziani indicano una località nella quale la bambina sarebbe con il padre e la sua compagna. Io non so che pensare. Se sono ancora in piedi è solo per mia figlia che sta vivendo un incubo da 5 anni, portata via da Milano, da sua madre, dall’amore, dalla scuola. Ora io non so come vive, se va a scuola, se è amata e rispettata. Chiedo al nuovo ministro degli esteri Paolo Gentiloni di farsi carico di questa storia, di fare gli interessi degli italiani e soprattutto di garantire i diritti di una minore, così come previsto dai trattati dell’Onu sull’infanzia”,

ha detto ad Amalia De Simone sul Corriere della Sera. Sandra è in Egitto dall’8 settembre. Ha quasi finito i soldi. Ha chiesto un anticipo all’ambasciata italiana. Le hanno dato duemila euro. Nel frattempo rischia di perdere il lavoro. Ma lei non si arrende:

“Non mi interessa niente, io non torno indietro senza mia figlia. Piuttosto mi faccio ammazzare ma questa volta non mollo”.