BRESCIA – “Se il Governo italiano non risponde alle nostre richieste lo uccidiamo entro tre giorni”. È il nuovo messaggio, recapitato via Messenger, e pubblicato da chi asserisce di tenere in ostaggio il bresciano Sergio Zanotti, 56enne di Marone (Brescia) scomparso da otto mesi e forse finito nelle mani di rapitori in Siria, stando ad un video pubblicato in rete su un sito russo a novembre. Lo riferisce il quotidiano locale Bresciaoggi.
Nel nuovo messaggio, che porta la data del 16 febbraio, si vede il passaporto di Zanotti con a fianco una pistola. Sul caso stanno indagando da tempo i carabinieri del Ros per valutare l’autenticità del primo video e le reali capacità del gruppo che tiene in ostaggio l’italiano e che si definisce “vicino all’Isis e membro di Al Qaeda”.
Aggiunge Giuseppe Spatola:
Nell’immagine c’è il passaporto dell’italiano Sergio Zanotti, una pistola e un biglietto che reca la data del 16 febbraio 2017. «Siamo in Siria – ha scritto il sedicente jihadista – e sono mesi che abbiamo contattato il governo italiano, ma a loro non interessa salvare una vita. Gli faremo fare la stessa fine di Failla e Piano (i due ostaggi italiani uccisi in Libia lo scorso anno, ndr)». Fonti dell’intelligence contattate asseriscono che sul caso esistono verifiche in corso mentre sulla vicenda è stata aperta già alcuni mesi fa un’inchiesta da parte della Procura di Roma. «Abbiamo anche in mano altri ostaggi di diverse nazionalità – ha ricordato Abu Jihad – e se non accadrà nulla molto presto ti manderò il video dell’esecuzione di Sergio…».