Shaboo: nuova droga letale. Fermato calciatore della nazionale iraniana

Pubblicato il 21 Ottobre 2011 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA

Cristalli di shaboo (nuova droga sintetica dall'Iran)

VENEZIA, 21 OTT – L’effetto è letale, oltre gli 0,15 grammi è overdose: lo “shaboo”, cocaina sintetica prodotta in area asiatica, veniva portata in Italia dall’Iran da tre iraniani, tutti arrestati. Insospettabile corriere, il calciatore della nazionale iraniana Amou Lashgarian Hassan, 27 anni, militante anche nel campionato spagnolo.

La squadra mobile della Questura di Venezia, che ha fatto scattare l’operazione denominata “Tappeto volante”, ha bloccato il giocatore all’aeroporto di Malpensa con 690 grammi di droga (valore approssimativo circa 250mila euro). Si tratta del secondo più grosso sequestro di shaboo, sostanza che era destinata soprattutto ai giovani delle discoteche di Veneto e Lombardia. Prima di arrivare in Italia la droga transitava attraverso l’Olanda o la Gran Bretagna.

Il calciatore – ha spiegato oggi il capo della mobile, Marco Odorisio – nascondeva la droga nel doppiofondo di quattro paia di sandali etnici; ma i trafficanti la celavano anche nelle copertine dure di testi sacri islamici. L’indagine – condotta in collaborazione con Interpol e Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) – è partita in settembre dal sequestro all’aeroporto di Lipsia di un pacco con 250 grammi di cocaina sintetica, destinatario Rahmani Moshaei Mahdi, 39 anni, residente a Mestre (Venezia), con permesso di soggiorno per motivi umanitari. La mobile lo ha rintracciato ed arrestato su ordine di custodia cautelare emesso dal gip, Alberto Scaramuzza, su richiesta del pm veneziano, Giovanni Zorzi.

L’accusa è di essere il terminale italiano del traffico internazionale di droga dall’Iran assieme ad un connazionale, Aghajane Pooyan, 32 anni, domiciliato a Roma, anch’egli in manette per disposizione della procura veneziana. Le indagini proseguono per ricostruire la frequenza dell’importazione e i canali di distribuzione. Lo shaboo, detto anche “ice” (ghiaccio) perché si presenta in cristalli delle dimensioni del sale grosso, viene sciolto nelle bevande, fumato o masticato e facilmente dà complicanze cardiache.