Shirley, totalmente paralizzata da 15 anni dopo l’ictus ma riesce ancora a ridere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2018 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Shirley, totalmente paralizzata da 15 anni dopo l'ictus ma riesce ancora a ridere

Shirley, totalmente paralizzata da 15 anni dopo l’ictus ma riesce ancora a ridere

LONDRA – Da avvocato di successo e moglie felice [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] ora è paralizzata in tutto il corpo: è la storia di Shirley, 57enne del Devon, che 15 anni fa fu colpita da ictus che l’ha privata anche dell’uso della parola.

Shirley soffre della sindrome locked-in o del chiavistello, condizione in cui il paziente è cosciente e sveglio ma non può muoversi né comunicare.
Eppure per qualche misteriosa ragione, Shirley può ancora ridere e lo fa spesso, contagiando e regalando gioia a chi la circonda.

“Shirley è la persona più felice che conosca. Ridiamo sempre.”, dice una delle sue assistenti fisse, Valerie Griffiths.
Shirley comunica con un computer azionato da un sensore che aziona con la guancia destra e scrive che è felice, per certi versi più felice di quando era sana.

A Frances Hardy, giornalista del Daily Mail che l’ha intervistata ha spiegato:”La mia vita precedente era impegnata, caotica, stressante e ora invece è tranquilla, ho più tempo per apprezzarla pienamente. Probabilmente mi sento libera dalle trappole di una normale vita lavorativa”.
“Sicuramente apprezzo di più le persone e ho il tempo di godermi appieno gli amici e la famiglia. Provo un tipo diverso di felicità, che nasce dall’appagamento”.
E’ una risposta straordinaria di una persona straordinaria, commenta la Hardy che chiede a Shirley se nei giorni più bui ha mai ceduto alla disperazione o preso in considerazione il suicidio.
“Nemmeno per un istante. Una vita limitata è meglio che nessuna vita. Il primo anno ci sono stati momenti di sconforto ma man mano che accettavo la situazione è aumentata la felicità”.
Shirley vive in un villaggio ai margini di Dartmoor, nel Devon, in un bungalow appositamente adattato, vicino a una casa di cura residenziale.
Shirley è ancora sposata con il marito, che non vuole nominare (“mi ucciderebbe!”), che abita nelle vicinanze, le fa spesso visita e gestisce ancora la fattoria di famiglia in cui è cresciuta.
Non avevano figli il che, dice, non è un rimpianto perché lei non li voleva.
“Amo ancora mio marito. Mi fa ridere. Mi manca ma accetto che non possa prendersi cura di me. Sarebbe un lavoro molto impegnativo. Ciò che conta è che siamo ancora sposati”.
Nonostante sia seguita dalle assistenti su alcune cose Shirley è ancora molto indipendente: ordina vestiti e alimenti su Internet e gestisce le sue cure.