Simone Camilli morto a Gaza, Franco Siddi: “E’ caduto un testimone di verità”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2014 - 20:11 OLTRE 6 MESI FA
Simone Camilli morto a Gaza, Franco Siddi: "E' caduto un testimone di verità"Simone Camilli morto a Gaza, Franco Siddi: "E' caduto un testimone di verità"

Simone Camilli (Foto Lapresse)

ROMA – “E’ una notizia terribile, sconvolgente quella della morte del fotoreporter Simone Camilli a Gaza. E’ caduto un testimone di verità. In quel lembo di terra una tragedia immensa continua fare vittime innocenti. E allunga lista di giornalisti testimoni caduti nell’esercizio del lavoro, che non è attività belligerante”: commenta così Franco Siddi, Segretario generale della Fnsi, la morte di Camilli, fotoreporter di 35 anni dell’Associated Press, padre di una bambina di tre anni.

“Nei luoghi di guerra si sa che i rischi sono sempre molto alti, ma la circostanza in cui ha perso la vita Simone Camilli (la ripresa su un‘operazione di disinnesco da parte dei palestinesi di un ordigno israeliano inesploso) ancora più drammatico, doloroso e angosciante quanto è accaduto. E fa rabbia la deflagrazione potente che ha distrutto la vita di Stefano Camilli”.

Siddi sottolinea che, dopo il lutto, saranno necessarie verifiche indipendenti per appurare come sono andate le cose:

“Lo chiediamo noi della Fnsi insieme a Jim Boumela, presidente della Federazione Internazionale dei giornalisti (Ifj), organizzazione che proprio in questi giorni doveva effettuare una missione a Gaza, per una valutazione sulle condizioni di operatività dei giornalisti ma non aveva ottenuto le autorizzazioni al movimento nell’area”.

Siddi ricorda Camilli come

“un professionista esperto, dedito a documentare fatti reali, di grande rilevanza per comprendere la gravità e le conseguenze della nuova guerra in corso tra Hamas e Israele. Unico suo obiettivo: far avere al mondo le immagini più vere, senza influenza da alcuno. E’ caduto un testimone di verità, un professionista esperto e coraggioso che non stava dietro le quinte e sapeva muoversi con le dovute attenzioni. Purtroppo è accaduto l’irreparabile”.

Il segretario generale della Federazione della Stampa italiana ricorda la morte di un altro fotoreporter italiano, Alfredo Ciriello, ucciso da una granata a Ramallah nel 2002.

“Quella del fotoreporter anche nei tempi dell’informazione massimamente tecnologica appare come una funzione essenziale e purtroppo talvolta tragica, come in questa circostanza. Un pensiero ai famigliari di Simone Camilli che patiscono un dolore immenso vissuto da chi conosce bene, dall’interno, la professione giornalistica, in particolare alla sua compagna e alla figlioletta con le quali da qualche anno viveva a Beirut, al padre e allo zio, Pierluigi e Stefano, entrambi giornalisti. A loro un pensiero e il nostro abbraccio – della Fnsi e della Ifj – in questo momento di grande tristezza per tutti noi”.