Siria, disertori all'attacco in un sobborgo di Damasco

Pubblicato il 21 Dicembre 2011 - 21:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 21 DIC – Elettricita' staccata, barricate in fiamme, cecchini pronti a colpire chiunque: non e' Baghdad, non e' Kabul ma Douma, una delle citta' satellite della capitale siriana Damasco, dove si respira una atmosfera di guerra. Lo ha constatato l'inviato del Daily Telegraph sul posto, che ha verificato la presenza di gruppi di disertori che ammoniscono: "Possiamo colpire anche il Palazzo presidenziale".

I residenti a Douma hanno inchiodato le finestre con tutto cio' che trovano, per cercare riparo dalle pallottole vaganti dei soldati del regime: bastano poche decine di persone che intonano lo slogan "Assad vattene" per far aprire il fuoco ai militari. Un gruppo di uomini armati dell'Esercito siriano libero (Esl), ha verificato il Telegraph, e' annidato nelle case per "offrire aiuto ai dimostranti", in caso ne avessero bisogno. A Damasco e nei dintorni ci sono "oltre 2.000 uomini armati", ha riferito il capo militare del 'Battaglione Damasco' dell'Esl, che il quotidiano britannico e' riuscito a intervistare con molte difficolta', soprattutto per aggirare i posti di blocco. La strategia dell'Esl "e' di tipo preventivo: cerchiamo di impedire le operazioni dell'Esercito. Domenica volevano annientare un network di attiviste, siamo riusciti a impedirlo", afferma il militare che manda un avvertimento a Bashar Assad: "Possiamo colpire anche il Palazzo presidenziale".