Siria, i giornalisti uccisi traditi dai telefoni satellitari

Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sarebbero stati individuati e presi di mira dopo aver utilizzato telefoni satellitari i giornalisti Marie Colvin e Remi Ochlik uccisi oggi a Homs, in Siria. Per questo oggi agenzie e testate stanno diramando un messaggio in cui si chiede ai reporter sul terreno di evitare ''tassativamente'' l'uso dell'apparecchiatura satellitare il cui segnale potrebbe essere intercettato. Lo si apprende da fonti sul posto.

Proprio il segnale di dispositivi bgan e thuraya, intercettato dalle forze del regime siriano, avrebbe fornito le coordinate per individuare e colpire i reporter nel 'centro stampa' allestito dai dissidenti nella citta' bombardata. E la morte dei giornalisti sarebbe stato un atto deciso, deliberato, stando a comunicazioni tra militari siriani raccolte dall'intelligence libanese -riferisce il Telegraph – che rivelano ordini precisi di colpire il centro stampa di Homs, della cui esistenza le forze siriane erano assolutamente consapevoli. Le vittime sarebbero poi state attribuite a scontri con terroristi.

L'inviato del quotidiano francese Liberation, Jean-Pierre Perrin, che fino a qualche giorno fa si trovava a Homs con Marie Colvin, ha inoltre raccontato al Telegraph che ''ci era stato consigliato di lasciare la citta' con urgenza e ci era stato detto: 'Se loro (l'esercito siriano) vi trovano, vi uccidono'''. La Colvin aveva pero' deciso di tornare a Homs ''perche' l'offensiva piu' dura non era ancora stata sferrata''.