Siria, rapito l’ingegnere italiano Mario Belluomo

Pubblicato il 17 Dicembre 2012 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

DAMASCO – Mario Belluomo, un ingegnere italiano di Catania, è stato rapito in Siria. Belluomo lavorava in un’acciaieria vicino a Tartus, nell’area di Latakia, la Hmisho Steel.  Il tecnico è stato rapito insieme a due colleghi russi.

In realtà il rapimento è avvenuto giorni fa, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Lo ha detto all’agenzia Ansa uno dei cinque fratelli di Belluomo, Gianfranco. ”Noi e i responsabili dell’unità di crisi della Farnesina volevamo che non trapelasse per evitare di farlo diventare un caso internazionale”.

La famiglia dell’ingegnere ha chiesto il silenzio stampa sulla vicenda. ”Chiediamo ai giornalisti, ha detto Gianfranco Belluomo, di rispettare la nostra scelta. Nostra madre, che è anziana, non sa ancora alcunché e stiamo evitando di farle guardare telegiornali o leggere quotidiani. Sarebbe terribile e scioccante se si presentassero cronisti a casa nostra, potrebbe stare male. Per questo invitiamo tutti a rispettare la nostra privacy”.

Belluomo ha 63 anni, è nato a Catania dove si è laureato nel 1981 in ingegneria elettrotecnica. Abita in un’elegante palazzina a San Gregorio, alle porte di Catania. E’ uno dei 5.500 iscritti all’ordine degli ingegneri di Catania.    ”Questo sequestro – spiega il presidente dell’ordine Carmelo Grasso – è il prezzo che si paga in una terra, come la Sicilia, ma anche il resto d’Italia, dove non si trova lavoro e per esercitare la professione si è costretti ad andare all’estero, anche in posti poco sicuri”.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha fatto sapere che l’Unità di Crisi della Farnesina ha attivato tutti i canali e ha informato i familiari del tecnico. ”Anche in questo caso stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio”, ha spiegato il ministro. 

”Dal novembre 2011 l’azione del Governo, ha portato alla liberazione di 27 cittadini italiani rapiti all’estero: ricordo che due di questi furono rapiti proprio in Siria e lo scorso 29 luglio sono rientrati in Italia, grazie all’intenso lavoro e alla stretta collaborazione di tutti gli organi dello Stato”. Non va poi dimenticato ”che vi è ancora un nostro connazionale in mano ai rapitori, Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan il 19 gennaio 2012, per la cui liberazione non si attenua in nessun modo l’ impegno delle autorità e dei massimi livelli istituzionali”.

Anche il capo dei corrispondenti Esteri della Nbc, Richard Engel, è “disperso in Siria” e non comunica con la testata da “almeno 24 ore”. Lo scrive il quotidiano turco Hurriyet, affermando che non si hanno notizie neppure del giornalista turco che lo accompagnava, Aziz Akyavas. La Nbc non conferma né smentisce. Secondo altre fonti Engel potrebbe “essere disperso da 4 giorni” e sarebbe scomparso nel nord del Paese.

Engel, 39 anni, è un giornalista molto noto: nominato capo dei corrispondenti esteri della Nbc nel 2008, i suoi servizi vengono mandati in onda su tutti i principali programmi del network, come “NBC Nightly News,” “Today,” “Meet the Press. Nel 2007 ha vinto il prestigioso Medill Medal for Courage in Journalism, per il suo reportage “War Zone Diary”, sulla guerra in Iraq che ha seguito quasi per intero. Anche Akyavas è un giornalista molto celebre in patria, per la sua liberazione, scrive la stampa turca, si è attivato il governatore della provincia di Hatay, al confine sud con la Siria.