Somalia: gli insorti islamici impongono l’obbligo di barba a Mogadiscio

Pubblicato il 21 Giugno 2010 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA

somaliaHezb al-Islam, un gruppo di insorti islamici somali, ha ordinato a tutti gli uomini che vivono nelle zone di Mogadiscio sotto il suo controllo di lasciarsi crescere la barba. Lo ha annunciato Moalim Hashi Mohamed Farah, uno dei capi del movimento, dando una sua personale interpretazione del dettato musulmano.

“A partire da oggi gli uomini devono lasciarsi crescere la barba, chiunque non rispetterà questa regola ne subirà le conseguenze” ha ordinato Farah nel corso di una conferenza stampa nella capitale. L’uomo ha aggiunto che “farsi crescere la barba è un dovere morale, ordinato dal nostro profeta Maometto e noi dobbiamo difendere questa pratica religiosa”.

Un analogo ordine riguardante le barbe era già stato imposto mesi fa da un altro gruppo rivale di ribelli musulmani, gli Shebab, che si rifanno ad al Qaeda. I due gruppi controllano il centro sud della Somalia e la maggior parte dei quartieri di Mogadiscio dove hanno imposto regole assai severe in nome di un’interpretazione fondamentalista dell’Islam.

In particolare gli Shebab, che dispongono persino di una polizia religiosa, sono attivissimi nell’imporre regole e restrizioni, praticano amputazioni, lapidazioni, esecuzioni, distruggono le tombe dei santi del sufismo (espressione religiosa tradizionale in Somalia) con il pretesto di lottare contro l’ “idolatria”.

Tradizionalmente l’Islam praticato in Somalia è moderato, con una forte influenza di sufismo, mentre il wahhabismo rivendicato dagli Shebab e mutuato dalla vicina penisola arabica é di solito considerato come estraneo alla cultura locale.