Fabbricare da soli una pistola con la stampante 3d? Yes, we can

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 4 Ottobre 2012 - 17:49 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Fucili, pistole? Si possono anche “stampare” a casa. Per farsi un’arma basta una cifra che va dai 600 ai 2000 dollari e una stampante in 3d, che riesce a stampare e assemblare materiali diversi per fabbricare oggetti dal nulla. Oggetti come le pistole. Che nove americani su dieci già hanno in casa, complice una legislazione che ne agevola l’acquisto. Entrare in armeria e comprare un mitra col quale fare fuori tutto il condominio è difficile quanto ordinare un menu completo al fast food. Ma la possibilità di stamparsi il fucile in casa rende la cosa ancora più facile.

Scrive l’edizione Usa di Wired che la Stratasys, una compagnia che si occupa di stampa tridimensionale, sta portando avanti un progetto “stampa il tuo fucile” con grosse industrie d’armi come la Knight’s Armament Co. e la Remington Arms. Le conseguenze sono imprevedibili: le pistole stampabili, fatte in materiali alternativi al metallo, sarebbero invisibili ai metal detector. Cosa succederebbe negli aeroporti e in tutti quei luoghi sottoposti a procedure di sicurezza?

L’unico ostacolo per chi non abbia tanti soldi è il costo non della singola arma ma della stampante che servirebbe a fabbricarla: una uPrint SE costa 20 mila dollari. Ma si può noleggiare per 299 dollari al mese. Questo è il modello base, perché una Stratasys Fortus 900mc viene 380 mila dollari. Ed è in grado di stampare con una gamma più ampia di materiali e una definizione tre volte maggiore.

Soldi che non mancano ai criminali e alle mafie. Non è difficile immaginare che uso farebbero non della possibilità di trasformare casa in un’armeria, al costo di qualche decina di migliaia di dollari e un po’ di clic.

Intanto i primi buchi si sono aperti nel “progetto”. Qualcuno lo ha intercettato e ha cominciato a “fare da sé” (sperando che per ora non faccia per tre). Del resto anche questo in Usa è pienamente legale: farsi un’arma da soli in casa. Riporta il Corriere della Sera:

Recentemente un armaiolo amatoriale, che opera sotto lo pseudonimo “HaveBlue” (che tra l’altro è il nome in codice utilizzato per i prototipi di caccia stealth che sono poi diventati i Lockheed F-117), ha annunciato in alcuni forum online di essere riuscito a stampare un’efficiente pistola calibro 22. Ma non solo. Un ingegnere del Wisconsin è riuscito a fabbricare un fucile automatico, l’AR-15 rifle, lo stesso usato da James Holmes nella strage di Denver

E poi c’è il progetto “WikiWeapon”, un prototipo di wiki-arma elaborata e fabbricata attraverso confronti e suggerimenti di una comunità online, la Defense Distributed. Progetto così delirante che la stessa Stratasys – che pure non deve avere molto pelo sullo stomaco – lo ha interrotto. Il fondatore della Defense Distributed è studente di legge Cody Wilson (from – guarda un po’ – Texas): voleva creare modellini di armi stampabili con la tecnologia 3d e condividerli online. Nel “manifesto” della sua associazione campeggiano citazioni di Thomas Jefferson, Thomas Paine, Patrick Henry: padri della Costituzione e della patria americana che legittimano il “diritto di ogni uomo libero ad essere armato”.

Tramite una raccolta fondi lanciata dal suo sito aveva già messo insieme 20 mila dollari, con una parte dei quali ha noleggiato una uPrint Se della Stratasys: ma non ha fatto in tempo a farsi arrivare la stampante 3d a casa che i tecnici della Stratasys gliel’hanno sequestrata. “La nostra tecnologia non può essere utilizzata per fini illegali”, ha scritto la società a Wilson, che ha pubblicato la lettera sul suo sito.

Ma immaginiamo che in cima alle preoccupazioni della Stratasys non ci sia tanto l’avvento dell’epoca della “riproducibilità di massa” della pistola stampabile, quanto invece la violazione del copyright. Potrai pure fare stampare le armi a mezzo mondo, ma se io non ci guadagno neanche un dollaro ci resto male.