Stragi naziste, tre assoluzioni e tre ergastoli per la Corazzata Goering

Pubblicato il 26 Ottobre 2012 - 19:12 OLTRE 6 MESI FA
Tre assoluzioni e tre condanne per quattro stragi naziste sugli Appennini tra Toscana ed Emilia Romagna

ROMA – La Corte militare d’appello ha decretato tre assoluzioni e tre ergastoli nei confronti di ex ufficiali tedeschi della Divisione Corazzata ‘Hermann Goring’, oggi novantenni, alla sbarra perché ritenuti responsabili di diverse stragi di civili sull‘Appennino tosco-emiliano nella primavera del 1944. In tutto le vittime di quegli eccidi furono circa 400.

Secondo l’accusa gli imputati, in qualità di ”militari aventi funzioni di comando, inquadrati nella Divisione Corazzata ‘Hermann Goering’, Reparto esplorante”,  avrebbero ”contribuito” a provocare la morte di diversi cittadini italiani che non prendevano parte alle operazioni militari. Fra i civili vittime degli imputati ci sarebbero stati, secondo l’accusa, donne, anziani e bambini. Gli imputati, avrebbero agito con “crudeltà e premeditazione”.

Le stragi, poi, sarebbero state commesse solo in parte “in ossequio alle direttive del comando d’appartenenza”, E in parte di propria iniziativa, e comunque ”senza necessità e senza giustificato motivo”, con l’obiettivo di “ampie spedizioni punitive contro i partigiani e la popolazione civile che a quelli si mostrava solidale”.

Gli ex militari rinviati a giudizio furono 12. Il tribunale di Verona, il 6 luglio 2011, ne condannò 9 all’ergastolo, assolvendone tre. Altri tre sono morti durante il processo d’appello, che ha visto dunque sei imputati: l’allora capitano dell’esercito tedesco Helmut Odenwald, di 93 anni; l’ex tenente Erich Koeppe (93); i sottotenenti Hans Georg Karl Winkler (90) e Ferdinand Osterhaus (95); il caporale, e poi sergente, Alfred Luhmann (87) e il sergente Wilhelm Stark (92).

La Corte militare d’appello ha oggi assolto Odenwald, Koeppe e Osterhaus e confermato l’ergastolo a Winkler, Luhmann e Stark.

Ci sarebbero quattro gruppi di stragi.

Il primo riguarda la morte di 156 civili il 18 e 20 marzo del 1944 in alcuni Comuni di Montefiorino (Modena) e Villa Minozzo (Reggio Emilia): Monchio, Susano, Costrignano, Civago e Cervarolo. Per le uccisioni del 18 marzo è sata confermata la condanna nei confronti di Luhmann, mentre sono stati assolti Osterhaus e Odenwald; per le vittime del 20 è stata invece confermata la condanna di Stark.

Un’altra strage avvenne il 10 aprile: 14 civili, tra cui tre ragazzi di 17 anni, vennero uccisi nella zona tra Monte Morello (Firenze), Ceppeto e Cerreto Maggio. Gli unici due condannati in primo grado, Koeppe e Odenwald, sono stati assolti.

Duecento persone (tra cui donne e bambini) vennero ucciso invece in varie zone del monte Falterona, al confine tra la Toscane l’Emilia Romagna, tra il 13 e il 18 aprile.

L’ultima strage avvenne avvenne tra il 4 e il 5 maggio a Mommio, una frazione di Fivizzano (Massa Carrara): venti persone vennero ammazzate. Un eccidio senza colpevoli perché Osterhaus, Stark e Winkler, condannati in primo grado all’ergastolo, sono stati tutti assolti.