Strauss-Kahn: l’Fmi lo scarica, la difesa: “Non fu stupro”

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 23:15| Aggiornato il 18 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Dominique Strauss Kahn

NEW YORK – Venerdì prossimo, quando uscirà dal carcere di Rikers Island per tornare in aula, Dominique Strauss-Kahn dovrebbe difendersi cosi’: il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel è stato consensuale. Lo riferisce il New York Post, citando fonti del collegio di difesa, che hanno ribadito quanto gia’ detto in aula dal suo avvocato Benjamin Brafman: ”Riteniamo che gli elementi di prova non siano compatibili con l’ipotesi di un rapporto forzato”.

”Potrebbe esserci stato un consenso”. Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn. L’avvocato Jeff Shapiro ha dichiarato oggi alla CNN che la sua cliente ” è costretta a nascondersi, non puo’ andare a lavorare, il trauma subito è  straordinario”.

Venerdi’ la giustizia americana sarà chiamata a valutare queste due verita’. Dominique Strauss-Kahn spera se non altro di poter lasciare il carcere. Nel giro di 72 ore il direttore dell’ Fmi è passato da una suite di lusso da 3.000 dollari notte, ad una cella di 3,5×4 metri del Rikers Island, il penitenziario di New York riservato ai criminali ‘veri’. Mentre 72 ore prima era ancora saldamente seduto su una delle poltrone finanziarie piu’ potenti al mondo, ora si ritrova di fatto ‘scaricato’ dal Fondo: ”l’immunita’ del direttore generale è limitata, e non è applicabile a questo caso”, ha dichiarato in una nota il portavoce dell’Fmi, William Murray.

Settantadue ore prima Strauss-Kahn aveva a disposizione a New York due bagni, una camera da letto e un soggiorno sontuosi. Ora vivra’ almeno fino a venerdi’ avendo a disposizione, nella stessa citta’, una branda, un bicchiere, una saponetta, un dentifricio. In isolamento completo, anche se ‘di riguardo’: ”Dato il suo alto profilo, non vorremmo che potesse essere vittima di aggressioni da parte di qualche detenuto” hanno precisato al Department of Corrections di New York. Tutti a New York si aspettavano che, dopo aver trascorso la notte in una cella di un commissariato ad Harlem, Strauss-Kahn sarebbe stato rilasciato su cauzione. Il giudice di Manhattan Melissa Jackson ha disposto invece non solo il mantenimento della carcerazione, ma addirittura la detenzione a Rikers Island.

E’ il segno della severità con la quale la giustizia Usa sta affrontando il caso. Generalmente i detenuti ‘vip’ o quelli in attesa di giudizio, come nel suo caso, vengono mandati al Metropolitan Correctional Center di Manhattan. E’ piu’ vicino e soprattutto e’ meno lugubre. Li’, per esempio, e’ stato rinchiuso il banchiere Bernard Madoff. Per Strauss-Kahn, invece, si sono aperte le porte del Rikers Island, la citta’-prigione che sta tra il Bronx e Queens e che ospita una popolazione carceraria di 15 mila detenuti. E’ il carcere dei criminali comuni, quello dove finisce chi deve scontare condanne di tipo ‘ordinario’: omicidio, rapina, stupro, violenza, furto. Strauss-Kahn dovra’ restarci almeno quattro notti, in costante osservazione.

Il giudice Jackson, nel respingere la liberta’ su cauzione ha lasciato intendere che esistono nel caso circostanze aggravanti. Pesano su di lui accuse per reati analoghi; pesa che sia stato fermato nell’atto di partire; pesa che esistano video registrati da sistema circuito chiuso dell’albergo in cui Strauss-Kahn e’ ripreso mentre lascia la suite 2806. ”A giudicare dalle immagini – ha detto l’assistente procuratore John McConnell – pare avere molta fretta”. Che resti in carcere fino alla prossima udienza.