“Stringimi col cavo”: psicologa trovata strangolata a letto

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Maggio 2016 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

CITTA DEL MESSICO – “Stringimi col cavo”. Così Tania Trinidad Paredes, psicologa di 23 anni, potrebbe aver sentenziato la sua stessa condanna a morte. La giovane è stata trovata cadavere nel suo appartamento a Città del Messico. Nuda, sul letto, mostrava segni di strangolamento e aveva le ossa del collo spezzate. In manette è finito il suo coinquilino, Juan Javier Jonathan Ruiz Torres, di 32 anni, che è un giornalista e direttore di un’agenzia di stampa a Città del Messico.

Tania sarebbe dunque morta durante una notte di sesso violento. O almeno questo è quello che il coinquilino ha raccontato alla polizia: sarebbe stata lei a chiedergli di schiaffeggiarla e di stringerle le mani intorno al collo. “Le piaceva il sesso violento – ha detto il ragazzo – mi chiese di stringerle il collo e di schiaffeggiarla. Poi mi ha chiesto di usare un cavo”. Lui ha esaudito il desiderio masochistico della ragazza ma qualcosa è andato storto.

Secondo i medici la causa del decesso proprio l’asfissia, oltre che per la rottura delle ossa del collo. Tuttavia le indagini sono ancora in corso per spiegare se si sia trattato di uno stupro con omicidio o di un tragico incidente in camera da letto. I media locali riferiscono che la polizia sta analizzando il telefono cellulare e gli account social della vittima nel tentativo di determinare che tipo di rapporto Torres avesse con Paredes prima dei tragici fatti avvenuti il mese scorso. Al momento il giovane non è formalmente accusato del delitto. In casa con loro viveva anche un terzo amico, Jose Luis Martinez Arzate.