Sudafrica, i “benefattori” di Soweto riportano acqua e luce nelle “township”

Pubblicato il 25 Maggio 2010 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA

Rubano ai ricchi per dare ai poveri. Sono i nuovi “benefattori” del Sudafrica, quelli che portano acqua e luce nei sobborghi di Soweto. Il Soweto Electricity Crisis Committee ha un compito semplice ma fondamentale per chi abita nelle “township”, i quartieri periferici delle città sudafricane: quello di rendere “pubblici” beni che invece stanno diventando “privati”.

Dal 2000 i “filantropi” del Soweto Electricity Crisis Committee hanno “acceso la luce” in 250 mila case e “aperto i rubinetti” in altre 30 mila abitazioni. Il meccanismo è elementare: chi rimane “al buio” e “a secco” si rivolge all’associazione. I ragazzi prendono gli arnesi del mestiere e in un batter d’occhio riallacciano fili e tubature.

Da un po’ di anni i “compagni” dell’African National Congress (il partito di ispirazione socialista che è salito al potere con Mandela) hanno infatti cominciato a gestire in maniera privatistica quelli che dovrebbero essere beni della collettività. Adesso per avere luce e acqua bisogna pagare un “gettone”: per quanto riguarda le risorse idriche, al prezzo di 10 rand (circa 1 euro) i più “parsimoniosi” riescono a tirare avanti per una settimana.

Spesso, però, gli abitanti di Soweto si lamentano perché devono scegliere se acquistare acqua o pane. E maledicono il “partito dei neri”, quello che doveva mettere fine all’ “apartheid”, inteso come segregazione e divisione.