Sudan: ragazza punita con 50 frustate in pubblico, video choc su Al Jazeera

Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA

E’ in linea da poche ore e ha gia’ scatenato numerose polemiche il video choc diffuso dalla tv satellitare panaraba al Jazira, nel quale si mostra una ragazza in Sudan frustata in pubblico da agenti della polizia di Khartum, probabilmente per aver indossato abiti giudicati ”indecenti”. Le immagini mostrano alcuni poliziotti fustigare una donna inginocchiata, che indossa una tunica nera e che grida ed implora, mentre alcune persone assistono all’esecuzione.

Secondo l’emittente, la ragazza ha ricevuto 50 frustate. ”La fustigazione di una ragazza suscita rabbia in Sudan” e’ il titolo del servizio pubblicato sul sito Internet di al Jazira e che accompagna il video amatoriale. La tv non precisa di quale crimine la donna sia stata giudicata colpevole, ma, secondo alcune organizzazioni per i diritti umani, sarebbe stata accusata di indossare ”abiti indecenti”, una minigonna o pantaloni. Sulla pagina web di al Jazeera sono tanti i lettori che hanno commentato le immagini, chi condannando l’atto, chi giustificandolo.

Secondo la polizia sudanese citata dall’emittente il video risalirebbe allo scorso luglio ed e’ stato diffuso dalla tv del Qatar sabato scorso, in occasione della giornata mondiale dei Diritti umani. In un comunicato ripreso sempre dalla tv panaraba, la polizia ha detto di aver aperto un’inchiesta per rintracciare il responsabile delle riprese video e della loro diffusione. ”La trasmissione del video in concomitanza della giornata mondiale dei diritti dell’uomo – ha commentato un funzionario di polizia – spalanca la porta ad una moltitudine di ipotesi, che ci inducono a pensare che il Sudan sia preso di mira da parte di paesi ostili”.

[gmap]

Sempre su al Jazira, esponenti delle organizzazioni dei diritti umani sudanesi hanno condannato l’azione della polizia, affermando che la pratica della fustigazione non e’ legata all’Islam. Secondo una nota diffusa sull’emittente, ”le immagini scioccanti della fustigazione sono un vivido ritratto dell’oppressione delle donne, con la benedizione della polizia e della magistratura”. La vicenda ricorda quella di Lubna Hosseini, la giornalista sudanese che fu processata nel 2009 per aver indossato pantaloni in pubblico. Grazie alla mobilitazione internazionale, fu poi condannata a 200 dollari di ammenda, ma non fu fustigata.