Il supermercato ti spia per conoscere i tuoi gusti

Pubblicato il 20 Febbraio 2012 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Andrew Pole aveva appena iniziato a lavorare come statistico per la catena americana di supermercati Target nel 2002, quando due colleghi del reparto marketing lo hanno fermato per una domanda strana: “Se vogliamo capire se una cliente è incinta, come possiamo saperlo?”. Pole ha conseguito un master in statistica e un altro in economia, ed è ossessionato con l’intersezione dei dati e del comportamento umano. “Lo stereotipo del matematico sfigato è vero” ha detto al New York Times. Pole così individua un metodo geniale per capire gusti, necessità e preferenze dei clienti tra gli scaffali. L’obiettivo è accontentarli. Il cliente-tipo su cui lavorare è il genitore.

I genitori sono stressati e hanno bisogno di tante cose che possibilmente devono trovare nello stesso luogo. Appena una coppia sa che arriverà un bebè ecco che viene bersagliata di pubblcità e offerte. Pole ha addirittura individuato quando la donna è più propensa a fare acquisti: bisogna rivolgersi alle donne nel secondo trimestre, quando le donne sono più inclini all’acquisto di nuovi prodotti.

“Si comincia coi pannolini. Poi compreranno da noi tutto il resto. Entri in negozio per delle bottiglie, incroci un cartone di succo d’arancia, lo prendi, riparti, oh cielo quel dvd che cercavo, e prendi anche quello, e i fiocchi d’avena? La carta igienica? E via così”, racconta Pole.  Target controlla, come un Grande Fratello, i propri clienti grazie al “codice cliente” che racconta tutto quanto viene acquistato.