La “terminazione” di Bin Laden minuto per minuto. Obama ascolta in silenzio, il capo della Cia il telecronista

Pubblicato il 3 Maggio 2011 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA

La Sala Situazione: in diretta la terminazione di Barack Obama

NEW YORK – “We got him”, è nostro. Sono le prime parole pronunciate da Barack Obama pochi secondi dopo aver ricevuto la notizia più importante del suo mandato presidenziale, la notizia che potrebbe essere decisiva anche per un’eventuale rielezione.

Dopo aver dato l’ordine Obama ha seguito passo dopo passo la caccia all’uomo, collegato in video con Leon Paletta uno che normalmente fa il direttore della Cia e che per l’occasione speciale si è inventato “telecronista” dell’evento.

Il New York Times racconta, e lo fa come se descrivesse un film. C’è la stanza dei bottoni con tanti monitor e tutti gli uomini che alla Casa Bianca contano di più, da Obama a Hillary Clinton passando per il vicepresidente Joe Biden e il capo dell’antiterrorismo John O’Brennan. Come tutte le operazioni di spionaggio, anche questa ha un nome in codice. Si chiama Geronimo, come il capo Apache che per un quarto di secolo ha combattuto una guerra totale contro la nascita e l’espansione degli Stati Uniti.

Nella sala situazione tutti seguono gli sviluppi: occhi sul monitor e orecchie a Paletta. “I minuti passavano lenti come se fossero intere giornate” racconta O’Brennan al New York Times. Tra l’inizio e la fine della missione ne passano, in realtà, solo 40. Ma agli uomini della “sala situazione” sembrano interminabili. La fa da padrone il silenzio fino a che Paletta spiega: “Hanno raggiunto l’obiettivo”. E’ il momento decisivo, quello pianificato e provato per mesi, atteso da almeno 10 anni.

Obama e gli altri rimangono in silenzio per alcuni minuti poi Paletta aggiunge: “Riusciamo a vedere Geronimo”. Una nuova pausa, poi la frase più attesa: “Geronimo EKIA”. E’ un acronimo che sta per “enemy killed in action” ovvero nemico ucciso durante l’operazione. Neppure in questo momento, però, nella Sala Situazione succede nulla. Rimangono, prosegue il Times, silenziosi per diversi minuti, come ad assaporare la storia.

Alla fine è Obama a rompere il silenzio: “E’ fatta, lo abbiamo preso”.