Terrorismo Usa: anche Facebook e Twitter nel mirino del governo

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON – Parole banali e quotidiane come 'suina' , 'ponte', o 'cancellazione', per non parlare di 'metropolitana', 'body scanner' o anche 'linee elettriche', oltrechè di luoghi quale 'Messico', innocentemente contenute in note su Facebook o su altri social media, possono far rizzare le orecchie ai controllori del miniastero per la sicurezza interna Usa.

Incollati ai computer a scrutinare siti web e cinguettii su Twitter, gli analisti antiterrorismo del ministero americano seguono un manuale chiamato "Analyst desktop binder" che in 39 pagine elenca tutti i termini potenzialmente 'pericolosi'.

Ottenuto per la prima volta dai media Usa dopo una denuncia dell'associazione a difesa della privacy online Electronic privacy information center, il testo sta facendo discutere.

A preoccupare le organizzazioni per la difesa dei cittadini, e' il fatto che le istruzioni contenute nel manuale e le parole chiave di ricerca usate dagli esperti della Homeland Security sono "ampie, vaghe ed ambigue". Se termini quali 'attacco', 'epidemia', 'al-Qaeia' sono ovviamente scontati campanelli d'allarme, l'inclusione di 'onda', 'malattia', 'inziativa', preocupa

Secondo una lettera dell'Electronic Privacy information Center al ministero Usa, nel manuale "vi sono molti esempi di termini protetti dal primo emendamento della Costituzione sulla liberta' di parola che non sono relativi alla missione di proteggere la nazione dal terrorismo".

L'agenzia governativa ha riconosciuto che il Manuale va a aggiornato e il portavoce Matthew Chandler ha detto che verrà rivisto.