Thailandia, cinque morti per una bomba a nord di Bangkok: ricercato un militante delle camicie rosse

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA

E’ stata causata da una bomba imbottita con 10 chili di tritolo l’esplosione che ieri sera ha semidistrutto un condominio a Nonthaburi, alla periferia nord di Bangkok, causando – secondo l’ultimo bilancio del governatore provinciale – cinque morti e una decina di feriti. Lo ha dichiarato Wichian Potephosri, capo della polizia nazionale thailandese, aggiungendo che il principale sospettato è l’affittuario dell’appartamento dove è avvenuta l’esplosione, un militante latitante delle ”camicie rosse”.

Dalle prime indagini, ”gli investigatori sospettano che lo scoppio si sia verificato a causa di un errore durante l’assemblaggio dell’ordigno”, ha detto Wichian. Una testimone ha riferito di aver visto Samai Wongsawun – il ricercato, che la polizia non esclude essere tra le vittime – e altre due persone trasportare alcune sacche nell’appartamento cinque ore prima del disastro. All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti circuiti elettrici, batterie, candelotti e altro materiale utilizzato nella preparazione di esplosivi.

Secondo la polizia, Samai potrebbe essere la mente dietro altre quattro esplosioni verificatesi a Bangkok nelle ultime settimane. Dopo la repressione militare delle manifestazioni ”rosse” dello scorso aprile e maggio, che si sono concluse con 91 morti e 1.800 feriti, le autorità hanno menzionato spesso la minaccia di una radicalizzazione di parte del movimento fedele all’ex premier Thaksin Shinawatra, con l’obiettivo di rovesciare la monarchia. Proprio ieri, lo stato di emergenza decretato in aprile era stato esteso di altri tre mesi nella capitale e in altre tre province, tra cui la stessa Nonthaburi.