Thailandia: morto Tongdaeng, cane re. Vietato insultarlo…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2015 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA
Thailandia: morto Tongdaeng, cane re. Vietato insultarlo...

Thailandia: morto Tongdaeng, cane re. Vietato insultarlo…

BANGKOK – E’ morto il cane del re, in Thailandia, dove un uomo è in prigione per aver deriso il meticcio reale su Facebook. Tongdaeng, 17 anni, un meticcio femmina che il re aveva raccolto da strada nel 1988, era malata da tempo; e anche se faceva solo rarissime apparizioni pubbliche, era una sorta di mascotte reale e si può vedere ai piedi del re in molti calendari e cartoline commemorative.

I principali quotidiani del Paese dedicano l’apertura alla notizia: “Il re è stato informato”, scrive con deferenza il Matichon, che informa del decesso con il massimo rispetto. In Thailandia la Famiglia Reale è protetta da una delle leggi più rigorose al mondo: le offese al re, Bhumibol Adulyadej, 88 anni – considerato una sorta di semidio grazie a un’oculata campagna che va avanti da decenni – alla regina, all’erede o al reggente vengono punite con il carcere fino a 15 anni.

Il cane aveva un forte potere simbolico, perché il monarca l’aveva utilizzato nel passato per diffondere i suoi consigli alla nazione. A dicembre aveva ispirato persino un cartone animato, per commemorare gli 88 anni del monarca. Il re nel 2002 aveva persino scritto un libro su di lui: ‘Khun Tongdaeng: The Inspiration’. Il meticcio vi viene descritto come “rispettoso, dalle buone maniere, umile e attento al protocollo”; e questo era stato interpretato come un messaggio per ricordare ai sudditi il posto che occupano in seno a una società molto gerarchizzata. In un contesto di grande preoccupazione per la successione del re, uscito ed entrato varie volte negli ultimi mesi dall’ospedale, il nervosismo della giunta militare al potere dal colpo di Stato del 2014 è rivelato dalla disinvoltura con cui utilizzano la legge di lesa maestà.

Proprio in virtù di questa legge, rimane in carcere un internauta 27enne, Thanakorn Siripaiboo, che rischia fino a 37 anni dietro le sbarre: all’inizio di dicembre ha pubblicato vari commenti che prendevano in giro il cane e giudicati inappropriatamente sarcastici e ha aggiunto un ‘Mi piace’ a una notizia, sempre su Faceboook, relativa a un presunto caso di corruzione nel parco costruito in onore della monarchia dall’esercito a a Hua Hin, una citta’ situata a 200km da Bangkok. L’avvocato del giovane in carcere, Poonsuk Poonsukcharoen, del gruppo Avvocati Thailandesi per i Diritti Umani, ha detto che non si sarebbe mai atteso che la legge di lesa maestà potesse essere applicata anche ai cani del re.