Toronto, furgone piomba su un gruppo di pedoni: 10 morti e 16 feriti. Arrestato il guidatore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2018 - 20:16| Aggiornato il 24 Aprile 2018 OLTRE 6 MESI FA
Toronto furgone pedoni

Toronto, furgone travolge un gruppo di pedoni: ci sono feriti, alcuni gravi

ROMA – Terrore a Toronto, Canada, dove un furgone bianco è piombato sul marciapiede e ha travolto un gruppo di pedoni. Il bilancio, secondo quanto riferito dalla polizia, è di almeno dieci morti e 16 persone rimaste ferite. L’incidente è avvenuto a nord della città, all’incrocio tra Yonge e Finch. Secondo gli investigatori si tratta di un “atto deliberato”.

Il furgone sarebbe salito sul marciapiede intenzionalmente, travolgendo i passanti. L’uomo alla guida si era dato alla fuga, ma è stato arrestato poco dopo. Il tutto mentre a Toronto è in corso il G7 dei ministri degli Esteri a cui partecipa anche Angelino Alfano.

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La scena che si è presentata agli occhi di polizia e soccorritori è impressionante, come testimoniano anche le immagini televisive e quelle postate sui social dai testimoni: tantissime persone a terra, alcune scaraventate a diversi metri di distanza. Molti erano impiegati in pausa pranzo: la strage si è compiuta in una zona centrale e piena di uffici.

Una scia di sangue lunga oltre un chilometro, tanto è durata la corsa del furgone, preso a noleggio, prima che la polizia lo circondasse e bloccasse. Nella fuga il veicolo ha seminato una vera e propria devastazione, travolgendo tutto quello che aveva davanti: pedoni, cassette postali, pali della luce, panchine, idranti.

Alla guida c’era un giovane di 25 anni. Secondo quanto riporta la Cbs si chiama Alek Minassian e sarebbe uno studente di origine armena del Seneca College di Toronto. Già conosciuto alle forze dell’ordine canadesi, Minassian avrebbe ricercato sul web notizie sulla strage del 2014 di Isla Vista, in California, quando un ragazzo di 22 anni investì e uccise 6 persone.

Gli agenti sono riusciti ad arrestarlo senza sparare un solo colpo, dopo una breve trattativa in cui lo hanno convinto ad arrendersi. Anche se alcuni testimoni raccontano di aver visto l’autore della strage estrarre una pistola e puntarla verso i poliziotti urlando: “Uccidetemi! Sparatemi alla testa”. Ma questo particolare, come altri, non sono stati ancora confermati.

Altissima la tensione nella metropoli canadese dove in questi giorni sono in corso i lavori di alcuni G7 ministeriali, come quello dei ministri degli Esteri e quello dei ministri dell’Interno, a cui partecipano sia Angelino Alfano che Marco Minniti. Anche se la sede degli eventi dista circa 30 chilometri dal luogo dell’incidente.

Gli investigatori al momento non azzardano ipotesi, spiegando come tutte le piste vengono seguite, anche se appare chiaro, spiegano, che si tratti di un “atto deliberato”. Nessuno però al momento azzarda l’ipotesi terrorismo. Di certo ci sono i racconti di alcuni testimoni che descrivono il furgone inseguire ad una ad una le sue vittime una volta salito sul marciapiede. Una versione anche questa in attesa di una conferma ufficiale da parte delle autorità canadesi, che subito dopo l’allarme hanno comunque deciso di fermare la linea della metropolitana che passa nella zona dell’incidente, invitando la popolazione ad evitare l’area.

Intanto la Farnesina sta verificando se ci siano italiani coinvolti nell’incidente. La zona in cui è avvenuto il tutto è una zona commerciale ma anche sede di molti uffici, e tanta gente che era in strada era proprio in pausa pranzo.