Torture, abusi e violenze nelle carceri in Russia: i video diffusi da alcuni attivisti anonimi

di Caterina Galloni
Pubblicato il 10 Ottobre 2021 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
Torture, abusi e violenze nelle carceri in Russia: i video diffusi da alcuni attivisti anonimi

Torture, abusi e violenze nelle carceri in Russia: i video diffusi da alcuni attivisti anonimi

Alcuni video diffusi da attivisti russi hanno rivelato torture e stupri all’interno delle carceri in Russia.

I detenuti sono stati brutalmente aggrediti davanti alla telecamera da altri carcerati e questi ultimi in seguito ricattati con il filmato per gli abusi commessi.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, gli attivisti sostengono che sono state impiegate bande di stupratori per “piegare” i prigionieri e costringerli a firmare “confessioni” o a fornire false testimonianze.

Le violenze e le torture sui detenuti nelle carceri in Russia

In un filmato si vede un uomo che urla di dolore mentre viene violentato con un manico di scopa all’interno di un sanatorio. Un detenuto ne violenta un altro legato a un letto e un gruppo di carcerati urina su un uomo.

Almeno 40 detenuti sono stati brutalmente aggrediti davanti alle telecamere, affermano gli attivisti, anche se si ipotizza che  il vero numero delle vittime sia di circa 200.

I video denuncia delle violenze

I video sono stati fatti uscire clandestinamente dagli archivi del servizio carcerario russo FSIN da un bielorusso – anonimo – che afferma di essere stato incaricato di archiviare i video mentre era in prigione.

Ora che è uscito dal carcere, l’uomo ha consegnato una copia del materiale agli attivisti di Gulagu.net che ne hanno pubblicato alcune parti online, chiedendo al contempo delle riforme.

Gli attivisti affermano che gli stupri, le intimidazioni e le violenze provengono dalle carceri di sei regioni russe e ora saranno rese note alle Nazioni Unite e al Consiglio d’Europa.

Il materiale è trapelato da un programmatore bielorusso detenuto a Saratov. Rilasciato, è ora in cerca di asilo politico in Occidente. Ha duplicato il materiale e lo ha portato fuori dalla Russia.

Vladimir Osechkin, che gestisce Gulagu.Net, ha dichiarato: “Lo chiamiamo il nostro Snowden bielorusso”.

Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha affermato: “Se l’autenticità di questi materiali è confermata, sarà motivo per avviare una seria indagine. E’ necessario risolverlo rapidamente ma con calma e stabilire l’autenticità”.

Le accuse alle autorità russe

Ma Osechkin, esiliato russo che vive in Francia, ha dichiarato: “Le autorità russe sono ipocrite e stanno facendo tutto il possibile per prendere le distanze da queste torture create dai generali FSIN e FSB, utilizzate per piegare la volontà dei detenuti. I video “dimostrano” che gli agenti dell’FSB e dell’FSIN utilizzano lo stupro e altre torture per forzare la cooperazione e l’acquiescenza dei detenuti”, ha detto Osechkin.

Gli stessi carcerati diventano parte della macchina della tortura “spiando altri detenuti o firmando false testimonianze preparate dagli investigatori”, ha affermato RFE/RL, un’organizzazione per le comunicazioni ed emittente radiofonica fondata dal Congresso degli Stati Uniti, che trasmette in 23 lingue, tra cui il russo.

“E’ un trafugamento senza precedenti che scatenerà un terremoto in tutto il paese. In totale abbiamo oltre 40 gigabyte di file che mostrano delle diffuse torture”, ha detto Osechkin al Moscow Times.

Abusi e torture registrati in sei carceri in Russia

Gli abusi sono stati registrati nelle regioni di Saratov, Vladimir, Irkutsk, Belgorod, TransBaikal e Kamchatka.

Tanya Lokshina, di Human Rights Watch, ha affermato che la sua organizzazione non è stata in grado di verificare i video, ma il filmato “è motivo di forte preoccupazione”.

“Il problema della tortura nei penitenziari russi è molto diffuso e il governo non sta facendo abbastanza per garantire un’indagine efficace, la sicurezza delle vittime e degli informatori nonché la responsabilità dei colpevoli”, ha affermato.