Tumore al fegato e chemioterapia, poi scopre che non era malata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2014 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Ann Milne con il marito

Ann Milne con il marito

LONDRA – Nel 2008 le diagnosticarono un tumore al fegato allo stato terminale e Ann Milne, che all’epoca aveva 56 anni, fu costretta alla chemioterapia. Un anno dopo l’amara scoperta: in realtà Ann non aveva nessun tumore ma ormai la chemioterapia le aveva provocato danni permanenti ai muscoli tanto da costringerla a camminare con l’aiuto di un bastone.

“Hanno rovinato la mia vita – dice Ann – Io sono stata sempre piena di energia ed ero abituata a fare lunghe passeggiate con la mia famiglia, mentre ora non riesco a camminare per pochi metri senza stancarmi. Questa storia mi ha invecchiata di 20 anni. Sono disgustata al pensiero di essermi sottoposta alla chemioterapia per una malattia non ho nemmeno avuto, di aver subito una cura che avrebbe potuto uccidermi. Il peso che ha dovuto sopportare la mia famiglia è stato enorme, non credo che ci sarà mai la possibilità di superare tutto questo: mi era stata data una condanna a morte”.

Ann racconta di aver accettato gli orrori della chemioterapia solo per guadagnare tempo prezioso da vivere con figli e nipoti.

“Pensai che volevano dirmi che stavo rispondendo bene al trattamento – dice Ann – Ho cominciato a chiedermi se avessi in qualche modo battuto il cancro ancora una volta, nonostante la diagnosi. Quando il medico mi disse che ero addirittura libera dal cancro, mi sentii totalmente felice. Ma quando aggiunse che il cancro io non lo avevo mai avuto l’esaltazione svanì. Mi disse che i “tumori” che avevano trovato erano solo lesioni innocue e non cancerose. A quel punto, la felicità si trasformò in rabbia. Mi avevano rubato parte della mia vita”. Ora Ann ha ottenuto un risarcimento a sei cifre dall’azienda sanitaria NHS Grampian, ma sottolinea come l’organizzazione non sia mai riuscita a chiedere scusa. Un portavoce della NHS si è limitato a dire: “Siamo in grado di confermare che la questione è chiusa”.