Turchia/ Abdullah Ocalan rivela: “Degli ufficiali mi chiesero di prendermi la responsabilità dell’uccisione di Tansu Ciller, ma io non accettai”

Pubblicato il 7 Agosto 2009 - 20:27 OLTRE 6 MESI FA

Un sostenitore di Ocalan con un ritratto in mano

Abdullah Ocalan, il capo del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) che nel 1998 venne in Italia dalla Siria chiedendo asilo politico e che l’anno dopo, a seguito di una tempesta internazionale, venne espulso in Kenya, dove fu catturato dai servizi segreti turchi e portato in Turchia dove fu condannato all’ergastolo, ha scritto una petizione di 125 pagine sui presunti rapporti tra Ergenekon,  l’organizzazione segreta ultranazionalista accusata di avere organizzato attentati e omicidi politici per destabilizzare i governi di Ankara e aprire la stata a un colpo di Stato, e il Pkk.

Il documento di Ocalan è stato secretato dalla magistratura turca in quanto conterrebbe rivelazioni che violano il segreto di Stato.

Nella sua petizione Ocalan rivela: «Alcuni ufficiali [dei servizi segreti turchi] mi hanno fatto visita quando ero a Damascoe mi hanno detto:  “Noi uccidiamo Tansu Ciller (prima ministra turca dal 1993 al 1996) e tu ti prendi la responsabilità dell’omicidio”»,  ma Ocalan assicura: «Non ho accettato la loro offerta».

Per il Governo turco il Pkk è una organizzazione terroristica che sostiene la causa dlel’indipendenza curda. Secondo i giornali turchi che riportano la notizia del memoriale di Ocalan, proprio giovedì le forze di sicurezza turche hanno ucciso in uno scontro a fuoco due giovani terroristi aderenti al Pkk in una zona di confine col Kurdistan iracheno.