Turchia, arrestato l’ex capo della polizia: sarebbe complice dei terroristi

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA

Hanefi Avci

Si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice e questi ne ha disposto l’arresto per presunta complicità con un gruppo terroristico. Così è finito dietro le sbarre di un carcere di Istanbul, Hanefi Avci, ex capo della polizia della città di Eskisehir (Anatolia centrale) ed autore di un esplosivo libro in cui accusa una potente confraternita islamica di essersi infiltrata nei gangli del potere allo scopo di danneggiare lo stato laico turco.

L’uomo – come riferiscono oggi con evidenza tutti i giornali – era stato fermato nell’ambito di un’inchiesta su un’asserita organizzazione clandestina di ultra-sinistra denominata ‘Devrimci Karargah Orgutu’ (Quartier Generale Rivoluzionario) ritenuta una ramificazione del separatista e fuorilegge Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

Nel suo libro, intitolato ‘Ieri Stato profondo, oggi setta religiosa’, pubblicato cinque settimane fa e divenuto subito un best-seller, Avci sostiene che adepti della influente congregazione islamica guidata dal magnate turco Fetullah Gulen inseriti in posti-chiave della polizia e della magistratura avrebbero manipolato le prove a carico degli imputati nei maggiori processi contro centinaia di personalità laiche accusate di aver complottato per rovesciare il governo del partito di radici islamiche Giustizia e Sviluppo (l’Akp del premier Tayyip Erdogan).

Tre delle maggiori inchieste e processi relativi a questi asseriti piani eversivi sono quelli denominati Ergenekon, Balyoz (martello) e Kafes (gabbia). ”Il cacciatore di terroristi accusato di terrorismo”, titola polemicamente sulla vicenda il quotidiano laico Vatan il quale ricorda che in passato Avci è stato responsabile di numerose e riuscite operazioni antiterrorismo contro il Pkk e gruppi clandestini di sinistra a Diyarbakir (Turchia sud-orientale) ma anche a Istanbul. Le accuse mosse ad Avci, conclude Vatan, ”sono incredibili”.