Turchia, chiama polizia: “Pronto, sono di Isis, mi cercate?”

Turchia, chiama polizia: "Pronto, sono di Isis, mi cercate?"
(Foto d’archivio)

ISTANBUL – “Pronto, polizia, sono dell’Isis. Mi volete arrestare?”: è la strana, surreale telefonata arrivata al commissariato turco di Ankara. 

Ersen C., cittadino turco fuggito due anni e mezzo fa in Siria per unirsi ai combattenti jihadisti del cosiddetto Stato Islamico, per sapere se fosse stato emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti per attività terroristiche ha telefonato direttamente alla polizia.

La telefonata è emersa proprio pochi giorni dopo l’attentato kamikaze di Istanbul, costato la vita a dieci turisti nella piazza più famosa della città, piazza Sultanahmet, e risulta dagli atti di un’inchiesta in corso ad Ankara su gruppi jihadisti.

Secondo il resoconto, gli agenti di polizia hanno risposto ad Ersen dicendo che poteva verificarlo recandosi di persona alla stazione di polizia più vicina. Probabilmente pensavano che la sua scarsa intelligenza non avesse un limite, e come aveva telefonato così, probabilmente, non avrebbe esitato a recarsi direttamente dalla polizia.

L’uomo, però, ha mantenuto il suo tono quasi drammatico:

“Sono nello Stato islamico adesso. La Turchia è la mia patria, tornerò. Lo chiederò quando tornerò”.

Secondo quanto scrive il quotidiano turco Zaman, lo jihadista sarebbe rientrato una volta in Turchia nella sua città di origine Eskisehir, nel nord-ovest del Paese, dove avrebbe cercato di reclutare nuovi volontari. Da lì avrebbe anche preso con la forza il fratello per portarlo con sé in Siria.

In quell’occasione l’uomo è stato anche denunciato dal padre. Secondo Zaman un mandato d’arresto è stato effettivamente emesso nei suoi confronti dalle autorità di Ankara.

(Foto Lapresse)

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