Turchia, scontri con il Pkk: da marzo uccisi 130 ribelli curdi

Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

Circa 130 ribelli curdi sono stati uccisi dal mese di marzo in operazioni delle forze armate turche nel territorio della Turchia e nel nord dell’Iraq, dove il Pkk ha le sue basi: lo ha affermato un responsabile militare turco. Gli scontri non si fermano, oggi sono morti 3 ribelli, dopo che unità dell’esercito hanno intercettato elementi del Pkk che si stavano preparando ad un attacco, stando a quanto ha riferito all’Anadolu il governatore della provincia, Abdulkadi Demir. Due giorni fa altri tre ribelli curdi erano stati uccisi in scontri con l’esercito nella provincia di Sirnak.

Le violenze nella Turchia sud-orientale sono ricominciate dopo che il leader detenuto del Pkk, Abdullah Ocalan, ha fatto sapere dalla prigione di voler abbandonare gli sforzi per instaurare un dialogo con il governo di Ankara per arrivare alla pacificazione.

La Turchia, come anche Ue e Usa, considera il Pkk un’organizzazione terroristica e lo accusa di essere responsabile della morte di almeno 40.000 persone, per lo più curdi, dall’inizio della rivolta per la costituzione di uno Stato indipendente curdo nel sud-est del Paese nel 1984.