Golpe Turchia, migliaia di arresti. Accuse a Usa: “E’ stato Gulen”

Golpe Turchia, migliaia di arresti. Accuse a Usa: "E' stato Gulen"
Golpe Turchia, migliaia di arresti. Accuse a Usa: “E’ stato Gulen”

ROMA – Quasi 3mila militari arrestati, oltre 2700 magistrati (compresi 9 della Corte Suprema) sollevati dall’incarico. Oltre alle circa 260 vittime. Non solo: l’idea, sempre più concreta, di ripristinare nel Paese la pena di morte. E infine l’anatema del premier turco Binali Yildirim contro  Fethullah Gulen, l’uomo che Erdogan e i suoi considerano la “mente” del golpe fallito in Turchia.

Sono 2.839 finora i militari arrestati in seguito alla fallito golpe della notte scorsa in Turchia. Lo ha detto il premier turco Binali Yildirum, affermando inoltre che nella costituzione del Paese non è prevista la pena di morte, ma aggiungendo che il governo considererà cambiamenti legali per accertarsi che simili tentativi di colpo di stato non si ripetano mai più.

Il massimo organismo turco di controllo dei magistrati e procuratori ha sollevato dall’incarico 2.745 giudici in tutto il Paese. Lo scrive l’agenzia Anadolu, precisando che la decisione è stata presa in una riunione di emergenza dell’Alto consiglio di giudici e procuratori, questa mattina. La stessa fonte aggiunge che la riunione aveva lo scopo di adottare misure disciplinari contro i giudici sospettati di avere collegamenti col religioso musulmano Gulen che vive in Usa ed è stato accusato di aver ispirato il fallito golpe.

“Come è noto, la pena di morte è stata abolita dal nostro sistema legale. Discuteremo con altri leader dei partiti politici su quali ulteriori misure dovremo adottare per prevenire tentativi (di golpe) del genere in fututo”, ha detto il premier Yildirim, incontrando la stampa e evitando di rispondere ad una domanda diretta, come riferisce il quotidiano Hurryet online. I leader politici e i parlamentari si riuniranno oggi alle 15.00 in una sessione speciale del parlamento. Il premier ha quindi affermato che “coloro che hanno seminato il terrore usando armi, carri armati, aeroplani e munizioni dello stato contro il popolo turco sono molto più ingloriosi del Pkk”, il partito del lavoratori del Kurdistan, fuorilegge.

Contro Gulen. “Non riesco a immaginare un Paese che possa sostenere quest’uomo”, Fethullah Gulen, “questo leader di un’organizzazione terroristica, soprattutto dopo la scorsa notte. Un Paese che lo sostenga non è amico della Turchia. Sarebbe persino un atto ostile nei nostri confronti”:così il premier turco Binali Yildirim, riferendosi agli Usa, dove Gulen – che Ankara accusa di aver organizzato il fallito tentativo di golpe – vive in auto-esilio dal 1999. Yildirim ha ricordato che la Turchia ha già inviato una richiesta di estradizione.

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