Turchia: traghetto dirottato dal Pkk. Forse bomba a bordo

Pubblicato il 11 Novembre 2011 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA

ANKARA, 11 NOV – Un traghetto turco e’ stato ”sequestrato” nel golfo di Izmit, a est di Istanbul. I sequestratori sono cinque e il traghetto ha a bordo 23 passeggeri. I sequestratori si sono dichiarati terroristi del Pkk: lo ha riferito il ministro dei Trasporti turco, Binali Yildirim. (ANSA-AFP)

Nel riferirsi a un singolo sequestratore del traghetto dirottato nel golfo di Izmit, siti turchi riferiscono che l’uomo avrebbe con se’ una bomba.

L’emittente Ntv dal canto suo precisa che il traghetto dirottato nel nord-ovest della Turchia si chiama ”Kartepe” e i sequestratori hanno sopraffatto il capitano chiedendo di avere accesso ai media. Sono stati tolti i telefonini ai passeggeri per impedire che comunichino all’esterno quello che sta accadendo.

La presenza di ”esplosivi” e ”uomini armati” a bordo e’ stata confermata dal capitano del traghetto, riferisce l’agenzia Dha citando una chiamata dell’ufficiale a una tv. Il ferry viene seguito a distanza da tre imbarcazioni della Guardia costiera e un elicottero e’ stato messo in allerta, riferisce il sito del quotidiano Zaman aggiungendo che alle unita’ e’ stato ordinato per ora di seguire la vicenda a distanza.

Il ministro dei Trasporti turco, Binali Yildirim, ha annullato una visita nella provincia orientale di Erzurum ed e’ tornato in volo ad Ankara per seguire il sequestro, aggiunge il sito, riferendo che non vi sono informazioni sui moventi dei sequestratori. In Turchia il terrorismo e’ legato soprattutto all’indipendentismo curdo, ma sono attivi anche estremisti islamici ed estremisti di sinistra.

Izmit sorge in fondo all’omonimo stretto golfo sul mar di Marmara e si trova circa 100 km a est di Istanbul, la maggiore citta’ turca. E’ il capoluogo della provincia di Kocaeli e conta circa 210.000 abitanti.

Le forze di sicurezza turche si stanno preparando ad evitare che il traghetto dirottato nel golfo di Izmit da un commando terroristico dichiaratosi del Pkk punti in maniera dimostrativa verso Imrali, la vicina isola del Mar di Marmara dove sta scontando l’ergastolo il leader del movimento indipendentista curdo, Abdullah Ocalan. Lo riferisce il sito della Cnn turca.

”Sono state prese misure di sicurezza” riferisce il sito ricordando che c’e’ un divieto di avvicinarsi a Imrali nel raggio di cinque miglia. L’isola-carcere e’ presidiata da un migliaio di uomini, tra cui commandos della Sas, e recintata da protezioni elettroniche.

Ocalan, considerato uno degli uomini piu’ sorvegliati al mondo, era stato arrestato in Kenya nel 1999, grazie all’aiuto dei servizi segreti americani, e poi imprigionato in Turchia dove era stato condannato a morte per ”separatismo” quello stesso anno, pena poi commutata in ergastolo nel 2002, dopo l’abolizione della pena capitale.

Nel maggio 2005 la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo aveva invitato la Turchia a celebrare un nuovo processo per l’ex leader del Pkk, giudicando quello del 1999 ”non equo”. Dal carcere Ocalan continua a dettare proclami ora bellicosi ora concilianti ispirando a distanza la guerriglia del Pkk che, a partire dal 1984, ha gia’ causato almeno 40 mila vittime.

Il Pkk si batte per l’autonomia dei circa 15 milioni di curdi che vivono in Turchia rappresentando circa un quinto della popolazione. I loro diritti sono stati conculcati per decenni ma il governo del premier Recep Tayyip Erdogan sta tentando riforme e dialogo per venire incontro alle richieste dell’etnia insediata massicciamente anche nei confinanti Iraq, Iran e Siria.