Ucraina, prigionieri 1.000 soldati russi: “Putin feccia, testa di…”, “Non volevamo andare in guerra”

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 20 Marzo 2022 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, almeno 1000 soldati russi prigionieri costretti ad insultare Vladimir Putin

Ucraina, almeno 1000 soldati russi prigionieri costretti ad insultare Vladimir Putin

L’Ucraina ha fatto prigionieri 1.000 soldati russi, secondo quanto rivelato dal presidente Zelensky, in un video si vedono sei militari che dichiarano “non volevamo andare in guerra”.

Poi dopo essersi arresi, hanno detto anche frasi come “Putin è una testa di ca*zo”.

Secondo quanto riferisce il Daily Mail, Volodymyr Zelensky ha rilasciato la dichiarazione durante una videoconferenza con Karim Khan, procuratore della Corte penale internazionale (CPI). Una delle principali autorità mondiali in materia di diritto internazionale dei diritti umani che all’inizio di marzo ha aperto un’indagine sulla guerra in Ucraina.

I soldati russi prigionieri in Ucraina

Il leader ucraino ha detto a Khan:” Abbiamo già quasi 1.000 prigionieri e le loro testimonianze video”, ha poi aggiunto che non vede l’ora di lavorare con la CPI per garantire che “coloro che hanno invaso senza motivo il nostro territorio siano puniti”. In un filmato si vedono sei soldati russi che si sono arresi a sud di Chernihiv. Definiscono il presidente Vladimir Putin un “testa di caz*o” e dichiarano che non volevano entrare in guerra.

Il gruppo, guidato dal maggiore Viktor Blyudin, era una squadra di ricognizione situata nella foresta vicino alla città di Sribne, nella parte meridionale dell’oblast di Chernihiv. Secondo il quotidiano Sribnyanshchyna che ha pubblicato su Facebook il video dei soldati, si sarebbero arresi ai civili a Sribne dopo aver appreso che un gruppo di militari russi era stato ucciso. Un soldato ha detto: “Amo davvero mia moglie e spero che mi perdonerà per essere arrivato qui”, poi ha etichettato Putin e il governo russo come “feccia”. Un altro, che ha dato il nome di Anton Nikulkov, ha detto alla sua famiglia e ai figli: “Non preoccupatevi, sto bene, andrà tutto bene”.

Gli insulti dei soldati russi a Putin

“Putin è una testa di ca*zo”, ha pronunciato e il cameraman ucraino gli ha detto di ripeterlo più forte.
“Putin è una testa di ca*zo!”, ha esclamato il soldato e dopo l’ucraino ha ripetuto: “Gloria all’Ucraina. Morte alla Russia”. Il soldato Dmitry Kamyanikov sembrava esprimere un genuino rimorso quando gli è stato chiesto cosa avrebbe voluto dire al popolo ucraino. “Sono colpevole, non volevo andare in guerra. Non ho ucciso nessuno, lo giuro. Chiedo perdono per essere venuto qui”, ha detto Kamyanikov. Ha poi esortato i commilitoni russi: “Dimettetevi dagli incarichi nell’esercito e andatevene” dall’Ucraina.

Il maggiore Blyudin, il leader del gruppo, sembrava più riluttante a rispondere alle domande, ma alla fine come i suoi subordinati  ha detto: “Putin è una testa di ca*zo”. I soldati hanno insistito sul fatto che erano a Sribne “per imparare e osservare” e hanno giurato di non aver sparato su nessun ucraino, anche se il quotidiano Sribnyanshchyna ha ipotizzato che questa potesse essere una tattica per evitare di essere puniti o uccisi.

L’esercito ucraino ha pubblicato una serie di video in cui si vedono i prigionieri di guerra russi catturati. I soldati e i civili ucraini mostrano compassione nei confronti dei loro invasori. Ma al contempo li spingono a denunciare la guerra e a criticare Putin e i loro capi militari. A molti prigionieri di guerra russi è stato permesso di chiamare le famiglie, a condizione che dicano cosa hanno commesso e ammettano di prendere parte a un’invasione, al contrario dei media russi che la definiscono una “operazione militare speciale”.