Ucraina, soldati russi informati della fine della guerra entro il 9 maggio. Vincono o si ritirano?

Ai soldati russi, dice Sky News, in questi giorni i superiori stanno raccontando che la guerra finirà entro il nove maggio. Nove maggio è il giorno in cui la Russia festeggia la vittoria contro il nazismo.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2022 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, Sky News: ai soldati russi l'indicazione che la guerra finirà entro il 9 maggio

Ucraina, Sky News: ai soldati russi l’indicazione che la guerra finirà entro il 9 maggio (foto Ansa)

La guerra finirà entro il 9 maggio? Nonostante i diffusi resoconti sui problemi che le forze armate di Vladimir Putin stanno riscontrando sul terreno in Ucraina, i soldati russi stanno ricevendo dai loro superiori l’indicazione che la guerra debba finire entro il nove maggio. Lo riporta Sky News. Cosa vuol dire finire la guerra entro il 9 maggio? Ci sono solo due opzioni: guerra vinta oppure il ritiro. L’Ucraina non si arrende e ha riconquistato zone vicino Kiev, inoltre i soldati russi sono sempre più sfiniti per quella che avrebbe dovuto essere una guerra lampo e che invece va avanti da un mese.

La propaganda

I soldati ucraini riferiscono di un “costante lavoro di propaganda in corso nel personale delle forze armate russe” che fa riferimento al nove maggio, data in cui la Russia celebra – con una parata a Mosca – la ‘giornata della vittoria’ in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.

Putin, gli occidentali e il nazismo

Il presidente russo Vladimir Putin ha paragonato la discriminazione occidentale di personalità e avvenimenti culturali russi ai roghi organizzati dai nazisti. “L’ultima volta sono stati i nazisti in Germania, circa novant’anni fa, che hanno condotto una simile campagna di distruzione di una cultura sgradita. Ci si ricorda bene le immagini dei libri bruciati sulle pubbliche piazze”, ha detto il presidente in una cerimonia di premiazione agli studenti.

In Occidente “sta aumentando la discriminazione verso tutto ciò che è legato alla Russia”. Il presidente russo ha poi parlato di episodi di “divieto di scrittori e libri russi” in Europa e Usa. “Questo nel nostro Paese non è possibile”, ha aggiunto, “non abbiamo posto per l’intolleranza etnica”.