Usa Big Brother: uffici spiati, dipendenti tracciati da sensori sociometrici

Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 12:10| Aggiornato il 27 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Usa Big Brother: uffici spiati, dipendenti tracciati, negli spostamenti, in bagno, a mensa, perfino in ascensore, non solo quando mandano mail o indugiano sui social network. L’America dei Big Data, cioè della disponibilità praticamente inesauribile di dati sensibili e della tecnologia a bassissimo costo, si avvia a una rivoluzione epocale nella gestione e nella valutazione delle risorse umane, come si dice oggi.

Gli uomini saranno costantemente controllati come fossero robot, e il giudizio su efficienza e produttività del lavoratore non dipenderà da criteri deduttivi e “umani”, ma dall’analisi puntuale dei dati sull’andamento delle sue performance lavorative. Per fare un esempio (che essendo “virtuoso” mette ancor più paura): se chi aumenta la sua socialità sul lavoro è più produttivo, avrà più possibilità di essere promosso di chi passa troppo tempo al computer, come il controllo preventivo ha ben mostrato.

L’allarme, rilanciato anche in Italia da un articolo del 13 marzo di Massimo Gaggi, corrispondente da New York del Corriere della Sera, era stato dato dall’Harvard Business Review a fine 2012 con il saggio intitolato appunto “Big Data: the Management Revolution” e da un convegno concomitante al Mit di Boston.

Il Wall Street Journal, il 7 marzo scorso, presentava un inquietante quadro delle nuove scoperte e sperimentazioni in atto nelle aziende americane, dove peraltro non valgono le garanzie di privacy del nostro articolo 18 per cui all’interno del perimetro aziendale nulla vieta controlli e sorveglianze digitali.

Sensori di ogni tipo, badge aziendali che registrano i tuoi movimenti, “segugi” digitali grandi come un iPhone che rivelano tono di voce e approccio di conversazione negli incontri di lavoro (una sperimentazione di 4 settimane fatta alla Cubist Pharmaceuticals Inc. grazie al contributo della Boston startup Sociometric Solutions Inc.).

Queste informazioni vengono poi integrate dai dati sul traffico via mail e messe in relazione ai sondaggi settimanali in cui i dipendenti dichiarano quanto si siano sentiti energici e produttivi. E la privacy? Ufficialmente dati, controlli e sondaggi dovrebbero avere valore collettivo, restare anonimi. I  dati però sono altamente rivelatori.

Il Dr. Waber della Sociometric Solutions assicura di poter predire un licenziamento o una promozione leggendo i modelli di spostamento individuali. Quali manager, visto il livello di riservatezza paragonabile a  una pellicola così trasparente da sfiorare l’inconsistenza, resisteranno alla tentazione di violarla a questo punto? In nome della produttività, beninteso.