Usa: botox per usi impropri, maxi multa all’azienda produttrice

Pubblicato il 2 Settembre 2010 - 19:34| Aggiornato il 3 Settembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

L’azienda produttrice del famoso ‘Botox’ pagherà una mega-multa al governo americano pari a 600 milioni di dollari per aver promosso l’uso improprio del medicinale tra il 2000 ed il 2005. La ‘Allergan’ – la compagnia che manifattura e commercializza il prodotto capace una volta iniettato di ‘paralizzare’ le rughe – ha ammesso di aver condotto campagne promozionali per la vendita e l’utilizzo del Botox per una serie di disturbi per i quali non era mai stato approvato dalla Food and drug administration (Fda).

Tra gli ‘usi impropri’ più comuni sponsorizzati – e, secondo gli esperti di salute pubblica, più pericoloso – figura quello per combattere gli spasmi causati dalla paralisi cerebrale infantile. A questo riguardo proprio la Fda ha ricevuto una serie di segnalazioni di seri effetti collaterali sofferti dai bambini sui quali era stato usato: da difficoltà respiratorie sino a sospetti decessi. Il ‘botox’ è approvato per il trattamento solo di quattro disturbi organici oltre che per le terapie anti-rughe: strabismo, tick nervosi oculari, eccessive sudorazioni ascellari, contrazioni involontarie dei muscoli del collo.

La Fda sta valutando proprio in questo periodo se dare l’ok al suo utilizzo contro l’emicrania come è avvenuto recentemente in Gran Bretagna, ma la causa contro la ‘Allergan’ è l’ultimo esempio della campagna montata dal dipartimento della Giustizia Usa per stroncare le promozioni illegali e fraudolente di medicinali attuate da anni da varie case farmaceutiche. Nell’azione legale intentata dal governo americano la ‘Allergan’ è accusata di ”aver vigorosamente promosso l’uso di Botox per trattamenti non dichiarati sicuri per la salute dalla Fda”, di aver pagato sottobanco i medici perché prescrivessero il Botox per questi usi, di aver dato ‘mazzette’ a funzionari esteri per operazioni di marketing simili oltreoceano.

L’azienda ha ammesso solo un paio di reati minori, ma ha accettato di pagare un rimborso pari a 600 milioni di dollari e di pubblicare i nomi dei medici che ricevono denaro dall’azienda. Solo lo scorso anno altri tre giganti farmaceutici – Eli Lilly, Pfizer, AstraZeneca – hanno raggiunto accordi per mega rimborsi per marketing illegale dei loro prodotti.