Usa-Cuba. Corporate America lavora per stringere accordi

Pubblicato il 13 Marzo 2016 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA
Il grattacielo della At&t a New York

Il grattacielo della At&t a New York

USA, NEW YORK – Corporate America si muove in vista della storica visita del presidente Barack Obama a Cuba. At&t, Starwood Hotel e Marriott Hotel stanno lavorando ad accordi per operare nell’isola da annunciare prima del 21 marzo, quando Obama partirà per L’Avana, divenendo il primo presidente americano a mettere piede a Cuba in più di 80 anni. L’ultimo a farlo è stato nel 1928 Calvin Coolidge.

I tre colossi lavorano a intese che consentiranno loro di sbarcare nell’isola dei Caraibi, in partnership con aziende locali. In base alla legge cubana, le catene alberghiere straniere devono stringere accordi con imprese nazionali per poter operare. At&t lavora invece a un’intesa con la società di telecomunicazioni statale Etesca per servizi di roaming.

che Gli accordi allo studio servirebbero a Obama per mostrare che le relazioni fra i due Paesi si stiano intensificando, nonostante le divergenze e le difficoltà che restano. Fra queste le espropriazioni di proprietà rivendicate dalle catene alberghiere americane durante la rivoluzione: un nodo che vale miliardi di dollari e che vede coinvolta anche Starwood.

“Riteniamo ci siano molte opportunità per ampliare i nostri brand a Cuba”, afferma Carrie Bloom, portavoce di Starwood. ”Siamo ottimisti sul fatto che otterremo a breve il via libera del governo americano per i nostri alberghi a Cuba”, afferma, il cui amministratore delegato Arne Sorenson volerà a L’Avana proprio con Obama. Il raggiungimento degli accordi, oltre al valore economico, avrebbe un importante significato simbolico.

Si tratterebbe delle prime intese di alto profilo a Cuba da quando è stato annunciato il disgelo dei rapporti fra i due Paesi alla fine del 2014, con la famosa stretta di mano fra Obama e il leader cubano Raul Castro alla cerimonia in memoria di Nelson Mandela in Sudafrica.

Gli accordi commerciali seguirebbero la riapertura delle reciproche ambasciate e l’intesa che ripristina i voli commerciali fra i due Paesi per la prima volta in 50 anni. E rappresenterebbero un nuovo passo in avanti per centrare l’obiettivo finale: la fine dell’embargo nei confronti dell’isola, in vigore da oltre mezzo secolo.