Usa. Katrina 10 anni fa, New Orleans rinata ma resta da fare

Pubblicato il 26 Agosto 2015 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
New Orleans allagata

New Orleans allagata

USA, NEW ORLEANS – Dieci anni fa Katrina devastava le coste americane che si affacciano sul Golfo del Messico, abbattendosi duramente su New Orleans, colpita dall’occhio dell’uragano. Da allora la citta’ ha fatto molta strada: gli abitanti si sono rimboccati le maniche, hanno ricostruito le case e New Orleans e’ tornata al suo splendore, a essere la capitale del jazz.

Tanto che sono sempre piu’ numerosi coloro che la scelgono per vivere, preferendola a citta’ come New York per la qualita’ della vita e i prezzi piu’ contenuti.

Anche se i progressi sono tangibili, resta ancora molta strada da fare, soprattutto sul fronte della discriminazione razziale. Dai giorni neri di Katrina, strade, ponti, scuole e molte infrastrutture, incluso il Dome, simbolo dell’emergenza, sono stati ricostruiti.

Gli argini Che proteggono la citta’ rafforzati con interventi per 145 miliardi di dollari. Alcuni quartieri rifatti completamente. Ma il muro fra neri e bianchi sembra restare, soprattutto sul fronte immobiliare, con gli afroamericani che incontrano le maggiori difficolta’.

L’altra sfida della citta’ e’ l’innalzamento del livello dei mari. ”La maggiore minaccia esistenziale e’ la rapidita’ con cui la costa sta sparendo – afferma il sindaco Mitch Landrieu – se il trend non sara’ invertito, il futuro della citta’ sara’ a rischio nell’arco dei prossimi 100 anni”.

Era il 29 agosto 2005 quando la forza dei venti di Katrina si e’ abbattuta su Louisina e Mississippi, incrinando gli argini che difendevano New Orleans. Le conseguenze furono terribili: 1.800 morti, un milione di sfollati e gli Stati Uniti costretti a chiedere alla Nato e all’Unione Europea aiuti umanitari.

Una vera e propria tragedia, peggiorata dalla risposta dell’amministrazione Bush. Una risposta iniziale che non ha funzionato, che ha fatto piovere sull’allora presidente George W. Bush una valanga di critiche, ”troppo impegnato nella guerra al terrorismo per concentrarsi sulle vittime dell’uragano”.

Bush – e’ stata l’accusa piu’ ricorrente – ha mostrato ”mancanza di compassione” per i poveri e le vittime della tragedia. Colpito dalle critiche anche l’allora sindaco di New Orleans, Ray Nagin, giudicato colpevole di corruzione e riciclaggio: ha accettato tangenti da aziende e consulenti impegnati nella ricostruzione della citta’ per un ammontare di 500.000 dollari in viaggi e in contanti. Il decimo anniversario rischia di riportare alla memoria gli eventi a danno di Jeb Bush, fratello di George W. Bush e candidato repubblicano alla Casa Bianca.