Usa. La celebre Trinity Church di Wall Street contro Walmart per vendita armi

Pubblicato il 30 Marzo 2015 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
La Trinity Church

La Trinity Church

USA, NEW YORK – L’ antica e  celebre Trinity Church di Wall Street contro il gigante Usa della distribuzione Walmart. Nodo del contendere: la vendita delle armi da fuoco sugli scaffali e sui banchi del piu’ grande rivenditore al dettaglio al mondo. Vendita che la piccola e antica parrocchia di Manhattan – una volta frequentata da George Washington e diventata uno dei simboli della New York ferita dell’11 settembre 2001 – vuole fermare

I responsabili della Trinity, appartenenti alla chiesa episcopale, hanno tutto il diritto di chiederlo. I loro parrocchiani sono infatti piccoli azionisti dell’impero della grande distribuzione creato da Sam Walton all’inizio degli anni ’60. Cosi’ hanno fatto causa a Walmart, accusandola di impedire ai suoi investitori di votare una risoluzione che proprio la Trinity Church aveva presentato in assemblea nel 2013.

Nella risoluzione si chiede di abolire il commercio delle armi nei punti vendita della multinazionale, soprattutto le armi da guerra, quelle semiautomatiche. Come i micidiali fucili di assalto dotati di supercaricatore, protagonisti di tanti bagni di sangue verificatesi negli ultimi anni in America: dalla scuola Columbine all’Universita’ di Virgina Tech, passando per il massacro nel cinema di Aurora e dalla strage di bambini a Newtown.

Nella risoluzione, la parrocchia – che sorge di fronte Ground Zero – chiede anche che tutti gli azionisti abbiano la possibilita’ di votare anche sulla vendita di altri prodotti che – si legge – “possono offendere i valori della famiglia e della comunita’”: dai videogame ai film piu’ violenti.

Ma la richiesta e’ stata sempre respinta da Walmart, che sostiene come gli azionisti non possano con un voto interferire “sulle operazioni di ordinaria amministrazione” del gruppo e sulle sue politiche di vendita. Mettendo cosi’ in pericolo il business e rischiando di causare danni a tutti, anche ad altri investitori.

“Non si tratta solo di una questione di armi”, s’e’ difeso un portavoce. Finora la Sec, l’autorita’ di Borsa, ha dato ragione al colosso della grande distribuzione. Ma a favore della Trinity Church si e’ espressa una corte federale del Delaware, presso cui era stata presentata una prima causa.

Ora a decidere sara’ una giuria formata da tre giudici. E il verdetto – atteso ai primi di aprile – se favorevole alla Trinity potrebbe essere storico. Anche se la maggioranza degli azionisti non dovesse appoggiare il divieto di vendita delle armi, infatti, sarebbe la prima volta che su un argomento cosi’ delicato gli investitori di un’azienda verrebbero chiamati a dire la loro.