Usa: la pedofilia del prete Lawrence Murphy fu del tutto ignorata dal Vaticano

Pubblicato il 29 Marzo 2010 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

Il primo da sinistra con le mani giunte è il pedofilo Lawrence Murphy

Erano sordi, ma non rimasero in silenzio. Per decenni, un gruppo di uomini che da bambini avevano subito abusi sessuali da parte di padre Lawrence Murphy in una scuola per sordi del Wisconsin denunciò che quell’uomo era un pericolo per i bambini. Lo dissero a preti, a tre arcivescovi di Milwaukee, a due dipartimenti della polizia distrettuale e al procuratore.

Lo fecero col linguaggio dei segni, dichiarazioni giurate e gesti, ma chi ci sentiva benissimo rimase sordo alle loro denunce. Questa settimana hanno appreso che l’allora cardinale Joseph Ratzinger nel ’96 aveva ricevuto lettere su Murphy in cui l’arcivescovo Rembert Weakland di Milwaukee chiedeva “una risposta riparatrice da parte della Chiesa”. Il Vaticano insabbiò il caso e quando morì, nel ’98, Murphy era ancora sacerdote.

“Quell’uomo sarebbe dovuto finire in prigione per molti anni, ma fu fortunato”, dice Steven Geier, una delle vittime di Murphy. “Mi dicevano che non potevo toccare le bambine. E a lui chi dava il diritto di fare quello che faceva? Padre Murphy pensava sempre a far sesso con i bambini e riuscì a farla franca”.

Geier, entrò nella scuola per sordi St. John’s di St. Francis, in Wisconsin, quando aveva 9 anni. Oggi che ne ha 59, racconta che, tra i 14 e i 15, padre Murphy lo molestò quattro volte in uno sgabuzzino della scuola dicendogli che Dio voleva che gli insegnasse il sesso, ma che non doveva parlarne perché era sotto il sacramento della confessione. Geier si sentì male.

“Al mattino, mentre distribuiva l’ostia, pensavo a quanti ragazzi aveva toccato con quelle mani e a tutti i germi, alla sporcizia delle sue mani”. Murphy potrebbe aver molestato fino a 200 ragazzi in quella scuola tra il ’50 e il ’74. Geier tentò di raccontarlo per la prima volta nel ’66, quando aveva 16 anni, a un sacerdote della sua parrocchia. Ancora adolescente lo raccontò a un altro prete e a un terzo quando si sposò. Quest’ultimo, padre Tom Schroeder, lo disse a una suora che ne parlò a sua volta alla suora responsabile del dormitorio della St. John’s, ma quest’ultima non ci credette.

Nel corso di un procedimento legale contro l’arcidiocesi di Milwaukee, è venuta alla luce una corrispondenza interna della Chiesa. In una lettera, padre David Walsh, che fu cappellano dei sordi a Chicago, scrive che alcuni studenti della St. John’s gli hanno parlato degli abusi subiti da padre Murphy tra il ’55 e il ’63 e di averlo detto all’arcivescovo di Milwaukee Albert Gregory Meyer, il quale mandò padre Murphy in ritiro e poi lo riammise per sanare “il male che aveva fatto”.

Negli Anni ’70, un gruppo di ex-studenti che seguiva un corso d’orientamento professionale a Milwaukee raccontò di Murphy ai responsabili. Tra loro c’era John Conway che raccolse le dichiarazioni giurate di una ventina di ex-allievi. Venne concesso loro un incontro con l’arcivescovo William Cousins. Trovarono una stanza piena di gente, tra cui lo stesso Murphy. Arthur Budzinski e Gary Smith, due vittime di Murphy, ricordano di aver visto l’arcivescovo Cousins urlare, mentre Murphy fissava il pavimento. Gli venne detto che Murphy, principale procacciatore di fondi, era troppo importante per essere mandato via.

Erano scandalizzati. Andarono al dipartimento di polizia di Milwaukee dove dissero che il caso non rientrava nella loro giurisdizione, poi a quello di St. Francis dove si trova la scuola. Poi all’ufficio del procuratore distrettuale della contea. “Un prete criminale era un ossimoro per loro”, dice Conway. Fu solo quando intrapresero le vie legali che l’arcidiocesi sospese padre Murphy dalla St. John’s. La denuncia venne ritirata. Smith ricevette un risarcimento di 2mila dollari. Murphy continuò a lavorare nelle parrocchie e nelle scuole e a portare i giovani in ritiro nella diocesi di Superior ancora per 24 anni.