Usa, California. Madre accusata di omicidio per aver dato al figlio latte alle anfetamine

Pubblicato il 24 Luglio 2011 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

HUMBOLT COUNTY, STATI UNITI – Una donna della Contea di Humbolt, California, è stata accusata di omicidio colposo involontario e rischia 10 anni di prigione per aver causato la morte del suo neonato a causa delle anfetamine che assumeva durante la gravidanza e il periodo dell’allattamento, a quanto riferisce The Huffington Post.

La donna, Maggie Jean Wortman, ha portato in ospedale suo figlio, Michael Acosta, quando ha notato che il piccolo aveva smesso di respirare. Dopo la sua morte un esame tossicologico ha trovato nel suo corpo tracce di cristalli di metanfetamina. Le autorità mediche hanno affermato che la droga presa dalla Wortman ha infettato il latte che dava al neonato causandone la morte. Tracce di metanfetamina sono state trovate anche nel corpo della figlioletta di due anni della donna.

Secondo i documenti processuali, esami clinici accertarono che la Wortan prendeva anfetamine già quando era incinta di sei mesi. Fu avvertita delle possibili conseguenze ma continuò a consumare la droga durante tutta la gravidanza e tre volte dopo la nascita di Michael.

Il vice-procuratore distrettuale della contea, Ben McLaughlin, ha dichiarato al quotidiano Times-Standard che il suo ufficio sta valutando la possibilità di aggravare l’accusa a carico della donna, trasformandola in omicidio volontario di secondo grado. Nel 2003 una donna di Riverside, California, è stata condannata all’ergastolo per aver ucciso il suo neonato dandogli latte materno contenente anfetamine. Un caso analogo si è verificato a Salem, Oregon, quando una donna ha confessato di aver assunto la droga durante l’allattamento del figlio.

Sebbene gli effetti precisi delle anfetamine nel latte dato ai neonati non siano del tutto chiariti, uno studio pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology avverte le madri di non allattare i loro figli per lo meno fino a 48 ore dopo aver preso anfetamine.